Dopo la tanto agognata laurea in Medicina e Chirurgia per il futuro professionista della salute arriva il momento di un’ulteriore importante scelta: diventare un medico di base o scegliere di specializzarsi in una branca. Accanto alla formazione in Medicina generale, infatti, ci sono 51 Scuole di Specializzazione (SSM) tra cui poter scegliere. Vanno tutte a comporre una lista ampliata negli anni e che molto verosimilmente continuerà a crescere in favore di una formazione sempre più interessata alle nuove tecnologie. Sono divise in tre aree: medicina, chirurgia e servizi clinici. Ma come quali sono le specializzazioni più richieste? Come scegliere la più adatta a noi? E ancora, come sta cambiando la Sanità e su cosa verteranno l’assistenza e la cura di domani?

La vocazione a diventare medico

Nella scelta della specializzazione è di indubbia importanza considerare le nostre predisposizioni; quindi, chiederci ad esempio quale tipo di lavoro sognavamo di fare quando abbiamo iniziato il percorso di Medicina. Nonché quali esami ci hanno entusiasmato di più, quale branca ci piacerebbe approfondire meglio e in quale reparto pensiamo di poter dare il meglio di noi. È altrettanto utile considerare quali saranno le specializzazioni più richieste nei prossimi anni e in quali aree troveremo maggiori sbocchi professionali.

Specializzazioni mediche di domani: quali carenze

Secondo una delle più recenti analisi redatta dall’ANAAO ASSOMED, relativa al fabbisogno nazionale di medici, le carenze nelle specializzazioni vanno di pari passo con la carenza di medici di cui soffre tutto il Sistema Sanitario Nazionale. Secondo le stime dell’ANAAO, elaborate considerando i pensionamenti e le capacità formative post-laurea nel periodo 2018-2025, da qui ai prossimi due anni in Italia complessivamente ci sarà una carenza di circa 16 mila e 500 medici specialisti. In particolar modo, tra le specializzazioni mediche più richieste e che più vedranno una carenza di esperti ci sono:

 

Ottieni il risarcimento per il tuo Diritto alla Salute

Centinaia di Comuni italiani non rispettano la normativa europea. Aderisci all’Azione Legale Collettiva che tutela il tuo Diritto alla Salute e ottieni fino a 36.000 euro l’anno.

 

Anatomo-patologi: un’altra specializzazione in calo

Accanto alle gravi carenze che colpiscono e colpiranno sempre più Pronto soccorso e reparti come la terapia intensiva, tra le altre specializzazioni che vedono un calo di medici in Italia c’è anche l’anatomia patologica: branca della medicina che studia le alterazioni (a livello macroscopico e microscopico) provocate dai processi morbosi negli organi e nei tessuti dell’organismo umano e che mira a fornire una diagnosi attraverso l’interpretazione dalle alterazioni constatate. Secondo quanto raccontato anche dalla Società Italiana di Anatomia Patologica e Citopatologia Diagnostica (SIAPeC-IAP) in cinque anni il numero di questi specialisti è calato di oltre il 25%, passando da 1.500 a 1.100. Numeri che al momento non sembrano in miglioramento, come dimostrato dalla metà dei posti di specializzazione rimasti vacanti nel 2022 tra tutte le università italiane.

Uno specialista “multi-cronico”

Nel contesto sanitario italiano, caratterizzato da una popolazione che tende ad invecchiare, le malattie croniche sono in aumento. Così, come anche ribadito da Antonio Magi, segretario generale di Sumai-Assoprof, gli specialisti dovranno sempre più sviluppare un lavoro d’equipe con gli altri professionisti della salute come infermieri, medici di Medicina Generale, psicologi ecc., creando una rete territoriale in grado di seguire meglio e più da vicino i cittadini.

Specializzazioni mediche e tecnologia

Se tutta la Medicina sarà sempre più investita dal cambiamento legato alla tecnologia saranno in particolar modo specializzazioni come radiologia, oftalmologia, riabilitazione e medicina dello sport, ma anche oncologia, dermatologia e medicina d’urgenza le branche mediche che più di altre potranno beneficiare dell’innovazione digitale. Quest’ultima si traduce nella necessità per i futuri professionisti della salute di rimanere costantemente aggiornati sulle ultime novità non solo in sanità ma anche in materia di nuove tecnologie. La digital health investirà ogni aspetto del percorso di cura: dalla diagnosi al trattamento senza dimenticare il follow-up permettendo di sviluppare una medicina sempre più personalizzata, di precisione e in grado di fornire risposte con maggiore rapidità.

 

Leggi anche: Quali sono le migliori università italiane per studiare Medicina?

Leggi anche: Medicina all’estero: l’alternativa al test d’ingresso è valida?

Leggi anche: 8 marzo, è donna il futuro della sanità: cosa c’è ancora da fare

Leggi anche: Studiare Medicina: la vocazione verso la professione di medico