Arriva la notizia del riconoscimento di quesiti errati nel test di Medicina 2022. Inoltre, l’introduzione dei TOLC per le facoltà ad accesso limitato in sanità non ha purtroppo alleggerito le aspettative. In particolare, riguardo al Numero Chiuso a Medicina, ne ha addirittura appesantito l’iter, creando false previsioni. Per l’ammissione ai corsi di laurea in Medicina, Veterinaria, Odontoiatria, Biologia e Biotecnologie, Farmacia, Chimica e Tecnologie farmaceutiche e Scienze Motorie, dunque, saranno moltissime – oltre quelle note – le difficoltà da affrontare.  

A cominciare dall’iscrizione ai TOLC e alla comprensione dei meccanismi difficili da interpretare che fanno capo a coefficiente di equalizzazione e punteggio non equalizzato, sino al conteggio e a tutto quello che c’è da sapere, insieme a tutto quello che già si sa.   

Quesiti errati nel test di Medicina 2022: cosa è successo?

Se i TOLC-Med, i TOLC-Vet e tutti gli altri tipi ipotizzati lasciano dubbi paradossali, la certezza che il Numero Chiuso non funzioni è invece sempre più evidente. I Giudici del Consiglio di Stato, proprio in questi hanno considerato i quesiti 6, 11, 13, 15, 18, 27 e 29 dello scorso Test di Medicina 2022 “errati, ambigui e fuorvianti”, perché conterrebbero più di una risposta esatta e/o in altri casi quella indicata dall’amministrazione come esatta sarebbe invece errata.  

Nell’ordinanza viene riportato che ne “le relazioni della commissione ministeriale incaricata della formulazione dei quesiti, nei quali sono indicate le fonti utilizzate e una succinta spiegazione degli stessi”, tuttavia “non vi è stata per contro alcuna presa di posizione sulle puntuali censure formulate dall’appellante, corredate da articolati pareri specialistici, ed in relazione alle quali la stessa parte ha chiesto che sia svolta un’apposita istruttoria”. 

È stata, dunque, ordinata una verifica per i quesiti in questione, soprattutto con riguardo alle risposte errate indicate come corrette.  

Insomma, le bufere e le proteste disattese contro il Numero Chiuso hanno sempre sottolineato una grande verità e cioè che il metodo di selezione, semmai fosse necessario viste le esigenze del nostro Ssn, va assolutamente rivisto e al più presto. Ma, molto probabilmente, non con i TOLC.  

Anche i TOLC possono provocare errori 

I 14.787 posti a Medicina, per cui si può iniziare a provare il test già dal quarto anno di scuola superiore non è messo a punto e non esclude problematiche come quelle richiamate sopra: risposte errate ritenute corrette, fonti non indicate, verifiche non soltanto nella sostanza dei contenuti ma anche relativamente ai quesiti. Come nel caso dei quesiti errati nel test 2022. 

Se venisse calcolato male il coefficiente di equalizzazione e di conseguenza il punteggio equalizzato? E se per rendersene conto, bisognasse ricorrere ad esperti che si occupano del punteggio, in quanto metodo davvero troppo astruso? 

E se, proprio in base ai possibili errori di cui sopra, la graduatoria nazionale subisse variazioni di continuo? Insomma, come già obiettivamente affermato, oggi appare chiaro che disuguaglianze e problemi non verranno spazzati via con i TOLC, ma possibilmente aumenteranno proprio in virtù del fatto che si cerca l’uguaglianza, lì dove manca l’equità; che si fa selezione, lì dove c’è necessità di avere nuove reclute e, tra l’altro, nel minor tempo possibile.  

E questo lo sa bene la ministra Bernini

Di certo, è cosa nota persino alla ministra Anna Maria Bernini che all’inaugurazione dell’anno accademico universitario di Catania ha puntualizzato che “Sarà allargato non solo il margine di ingresso, ma anche il collo di bottiglia delle specializzazioni. Teniamo presente – ha poi aggiunto – che i nuovi iscritti saranno medici tra 7-8 anni. E dobbiamo anche ragionare anche in una prospettiva di mercato“.  

La ministra ha sottolineato che la formazione terrà conto dei nuovi percorsi e delle nuove specializzazioni come ingegneria biomedica e robotica. Quanto alla programmazione universitaria, Bernini ha poi aggiunto che si sta operando per “stabilizzare le cose buone fatte con il Pnrr“, ma l’attenzione è rivolta alla qualità degli investimenti e alla eliminazione delle “complessità burocratiche che ostacolano il percorso di crescita“. Sarà inoltre valorizzata la ricerca per favorire il ritorno dei ricercatori che si sono trasferiti all’estero: “Dobbiamo essere in grado di offrire un sistema paese accogliente“, ha concluso. 

Sogno complicato, quello di diventare Medico

Tempi ancora e purtroppo duri, quindi, per chi sogna e ha per vocazione la professione del Medico. Di certo, disperarsi e piangersi addosso non serve a cambiare le cose. Quello che, invece, può essere importante è sperimentare, dialogare con le istituzioni, far capire loro le eventuali falle del sistema, porli davanti a una tenacia – quella dei futuri camici bianchi – che non si può negare, né fuorviare, ma solo ammirare. Spesso la soluzione, come in questo caso quella del Sistema Sanitario Nazionale, è a portata di mano e moltissimi ragazzi non aspettano altro che essere “reclutati” e messi alla prova.  

 

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