Il Numero Chiuso a Medicina è ancora un insormontabile ostacolo per la carriera degli aspiranti medici e, nonostante la paventata possibilità di abolizione, il vero cambiamento è ancora lontano.

Secondo quanto appreso dalla risoluzione approvata in Commissione Cultura alla Camera lo scorso febbraio, il cavallo di battaglia della riforma saranno i cosiddetti TOLC, ossia i corsi di preparazione preliminari gratuiti.

La novità dei TOLC

La trasformazione della Legge 264/1999 che ha introdotto il numero chiuso a Medicina sarà presto trasformata con novità importanti: l’aumento del 10 percento delle ammissioni già dalle prossime selezioni e l’abolizione del cosiddetto “concorsone” darà vita al test di orientamento e ingresso all’università (acronimo di Test Online CISIA), già previsto per altre facoltà come ingegneria. L’esame TOLC potrà essere sostenuto dagli studenti a partire dal quarto anno di liceo due volte l’anno o forse più (a riguardo si attende la riforma definitiva). Sulla base dei migliori risultati ottenuti dagli studenti aspiranti medici, verrà stilata una graduatoria nazionale.  In base ai posti disponibili negli Atenei si assegneranno gli spazi, tenendo conto delle preferenze indicate dai candidati.

Leggi le dichiarazioni rilasciate in esclusiva da Maria Cristina Messa su TOLC 2023 e novità 2022.

Il numero chiuso non è abolito

Con questo metodo resta quindi il numero chiuso, ma cambiano le possibilità. Ogni università indicherà il giorno in cui si potrà sostenere in sede il TOLC e lo studente lo sosterrà da remoto con domande diverse per ogni test, fermo restando i risultati comparabili. La possibilità di effettuare più volte il test permetterà di orientarsi sulla propria posizione in graduatoria eventuale e decidere se ripetere il test.
Nella risoluzione sono elencati alcuni punti chiave sui quali si baserà la riforma. Ad esempio, si pensa al 15 percento del test basato su quiz di logica, ragionamento numerico, abbinato al restante test che dovrebbe, invece, essere più tecnico e riguardanti le materie disciplinari.

Ai fini dell’accesso ai corsi dell’anno accademico 2023/24 al fine di sperimentare il nuovo metodo, è stato chiesto dai deputati la possibilità di pubblicazione di test online di orientamento e ingresso similari ai Tolc, delle vere e proprie esercitazioni online o Mooc, (Massive open online courses) corsi online su piattaforme nazionali. In questo modo viene potenziato il sistema di orientamento in uscita dai licei e dagli istituti tecnici e professionali attraverso test psicoattitudinali autosomministrati e corsi di preparazione online e in presenza.

La riforma totale dell’accesso alle professioni sanitarie è lontana

Si abolisce il “concorsone”, ma rimane l’accesso limitato alle facoltà delle professioni sanitarie. Ma vi è di più. Si rischia di innestare ancora più competizione per l’accesso e precludere aprioristicamente la carriera di medico o di operatore sanitario. Si dovrà, cioè, prendere coscienza per tempo di voler intraprendere la via della sanità per poter investire su orientamento e formazione sin dalle scuole superiori. Fa gola, però, essere consapevoli che l’accesso alla carriera universitaria non sarà più vincolato a un unico tentativo e i test saranno affidati ad algoritmi distributivi. I test saranno differenti però di pari peso in termini di difficoltà.

Ma quali i pro e i contro della riforma?

All’iniquo sistema del numero chiuso che esclude a priori chi non riesce ad essere considerato idoneo al fatidico test, si aggiunge una frustrazione maggiore: quella di pensare che con la riforma tutto sarà più semplice. In effetti, dei pro ci sono e vanno sottolineati. Innanzitutto, il sistema riformato punterà all’accesso per un numero maggiore di aspiranti medici, gli stessi che però dovranno avere le idee chiare già dall’adolescenza, in pratica a 16 anni. In secondo luogo, il percorso ideato e le reiterate prove con il riconoscimento di quella con il miglior punteggio, può certamente essere un vantaggio per gli studenti, i quali dovranno aggiungere al normale percorso scolastico una preparazione ad hoc. La soluzione verso cui si sta giungendo è una media res tra il libero accesso tout court e il numero chiuso, ricalcata – se si vuole – sul metodo francese. A differenza che, mentre in Francia è previsto il libero accesso al primo anno con gli sbarramenti successivi in modo da premiare il merito, l’ipotizzata riforma italiana affiderà le decisioni dell’accesso a un tempo precedente all’inizio effettivo dei corsi. Resta il fatto che, almeno, si potrà sperare in più posti disponibili per aspiranti matricole in Medicina – già così tanto ricercati, data la carenza di medici – e nell’incremento di borse di specializzazione.

Come prepararsi al test

Già in vista del test di settembre, il Governo metterà a disposizione delle aspiranti matricole esercitazioni online attive fin dal mese di agosto. In attesa, rimangono validi i consigli dispensati fino adesso sulla preparazione ai test e sullo studio per affrontare la prova.