Uno dei pensieri più presenti nella mente dei futuri medici, soprattutto dopo la pubblicazione della graduatoria del test di medicina è: come funziona il trasferimento?

A risponderti, cercando di darti informazioni utili, ci siamo noi di Numero Chiuso. Innanzitutto, è necessario sapere che le regole per il trasferimento da un Ateneo a un altro cambiano da Ateneo ad Ateneo e che è possibile reperire informazioni in modo semplice e veloce. Di solito, è facile trovarle anche nel manifesto degli studi dell’Ateneo, nella guida al corso di laurea o nella guida per lo studente.

Prima cosa da fare: leggere i regolamenti degli studi nelle pagine di riferimento degli Atenei

Cerca e trova la pagina dedicata al regolamento degli studi. Fallo per l’Ateneo dal quale provieni e per quello che vorresti fosse la tua destinazione. Bada bene ai tempi per il trasferimento. Ogni Università scandisce tempi diversi. Molto spesso i tempi vengono definiti in relazione alla scadenza delle tasse universitarie. Soltanto con queste informazioni, è possibile verificare in quale finestra richiedere il passaggio ad altro Ateneo e valutare in base al semestre di iscrizione, se una volta iscritto sarà necessario il pagamento solo della prima rata o anche di quelle successive.

Di solito, il periodo di iscrizione previsto è tra agosto e settembre, con eventuali proroghe fino a fine ottobre, ma non oltre. Ove vi fosse l’opzione iscrizione fino al 31 dicembre, quasi sicuramente è prevista iscrizione con mora.

Cosa prevede il trasferimento ad altro Ateneo?

Una volta raccolte le informazioni del caso e fatte le eventuali valutazioni, presa la decisione definitiva di trasferirsi, è il momento di passare all’azione.

  1. Sarà sicuramente necessaria la compilazione di un modulo: la segreteria della propria Università potrebbe fornirlo in modalità cartacea, oppure potrebbe prevedere una procedura online analoga. In questo modulo, andranno inseriti – oltre ai dati personali – anche l’indicazione dell’Ateneo presso il quale ci si vuole trasferire con l’indicazione dell’esito del test d’ingresso alla facoltà.
  2. Certamente sarà previsto, in seguito, il pagamento di una tassa di congedo.
  3. Non può mancare l’eventuale nulla osta dell’Ateneo di destinazione (in base al regolamento del corso di studi) che include il riconoscimento degli esami sostenuti e della preparazione effettiva dello studente.

Per prassi, qualora si cambi idea, entro 7 giorni dalla presentazione della domanda di trasferimento si può ritirare la richiesta senza però avere il rimborso della tassa di congedo.

Inoltre, è importante prestare attenzione ai tempi in cui si chiede il trasferimento. A partire dalla data di pagamento della tassa di congedo non si ha più diritto non solo a sostenere esami presso il proprio Ateneo di provenienza, ma neppure ad utilizzare i servizi della propria facoltà. Se non si valuta bene in via preliminare, il rischio è di rimanere nel limbo per mesi!

Quali altri documenti dovranno accompagnare l’istanza di trasferimento?

Oltre all’istanza di trasferimento, va allegata l’autocertificazione o altro documento predisposti che attesti e certifichi gli esami conseguiti con successo e il pedissequo numero di crediti accumulati, corredati dal programma di ciascuna materia annoverata.

Qualora non si abbia mai fatto un esame, un’opzione prevista è quella di presentare rinuncia agli studi per re-immatricolarsi nel nuovo Ateneo.

 

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