Test medicina 2019

Come iscriversi

Il prossimo 3 settembre si svolgerà negli atenei di tutta Italia il test d’ingresso a Medicina. Iscriversi al test di medicina è molto semplice, basta seguire la procedura riportata sul sito www.universitaly.it.
Una volta inseriti i dati personali, verrà inviata una mail di conferma all’indirizzo di posta indicato contenente un link tramite il quale inserire la password per completare la registrazione al portale. A questo punto è necessario accedere alla sezione “accesso programmato” e selezionare il test che si intende sostenere, specificando in ordine di preferenza le sedi per le quali si intendi concorrere.

Importante sapere che la graduatoria nazionale si basa sull’ordine delle preferenze espresse dai candidati al momento della registrazione, così come la sede nella quale sostenere il test sarà quella indicata come prima opzione. Una scelta che dopo il 25 luglio sarà irrevocabile e non integrabile. Per perfezionare l’iscrizione al test è da ultimo necessario pagare il contributo per la partecipazione alla prova d’ingresso. Tutto da completarsi entro e non oltre il 25 luglio. Le comunicazioni successive, in vista del test del 3 settembre, saranno inviate all’indirizzo mail fornito alla registrazione.

 

Le materie per la prova d’ammissione

Il test d’ingresso a Medicina non serve solamente a verificare le conoscenze del candidato, ma anche a valutarne l’approccio al ragionamento. Per questo le domande per il test di medicina spaziano tra vari argomenti, alcuni più di altri con un maggior peso specifico. Secondo quanto stabilito dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, le 60 domande a risposta multipla alle quali il candidato dovrà rispondere nei 100 minuti a disposizione sono così ripartite:

– 12 quesiti di cultura generale
– 10 quesiti di ragionamento logico
– 18 quesiti di biologia
– 12 quesiti di chimica
– 8 quesiti di fisica e matematica

I quesiti di cultura generale e ragionamento logico, che prevedono la perfetta comprensione e il corretto utilizzo della lingua italiana, sono volti a dimostrare le capacità di ragionamento. Spaziano dai saggi scientifici o narrativi agli articoli di attualità comparsi su quotidiani e riviste; imprescindibile è quindi una buona conoscenza della storia italiana del Novecento.
I quesiti di biologia verteranno sulla chimica dei viventi, le molecole organiche, la cellula, la bioenergetica, la genetica, l’ereditarietà, l’ambiente, le mutazioni e la riproduzione, l’anatomia degli animali e dell’uomo, i sistemi e gli apparati dell’uomo, l’omeostasi.
I quesiti di chimica interesseranno la costituzione della materia, le leggi dei gas perfetti, la struttura dell’atomo e il sistema periodico, i legamenti chimici, la chimica inorganica, le reazioni chimiche e la stechiometria, le soluzioni, gli equilibri in soluzione acquosa, gli elementi di cinetica chimica e la catalisi, l’ossidazione e la riduzione, acidi e basi, i fondamenti di chimica organica.
I quesiti di fisica spazieranno dalle misure alla cinematica, dalla dinamica alla meccanica dei fluidi, dalla termologia e termodinamica alla elettrostatica ed elettrodinamica.
I quesiti di matematica riguarderanno infine gli insiemi numerici, l’algebra, le funzioni, la geometria, la probabilità e la statistica.

 

Come prepararsi al test

Prepararsi al test di medicina con un giusto metodo di studio è sicuramente un approccio vincente per arrivare pronti all’appuntamento del 3 settembre. Perché, come per ogni esame, così ancor più per il test d’ingresso a Medicina, è fondamentale la corretta organizzazione dello studio. Al di là delle specifiche conoscenze, quello che serve è infatti metodo, disciplina e autocontrollo: darsi delle regole ben precise, fissare un piano di studio giorno per giorno, stabilire tappe intermedie in cui misurare le conoscenze man mano apprese.  Ecco allora qualche consiglio ricavato dall’esperienza, semplici tecniche valide per tutti per aiutarci a fissare i concetti. Per visualizzare le parole scritte sui libri raccomandiamo di leggere sempre a voce alta. Poi, una volta memorizzate le informazioni, ripeterle più e più volte in un discorso articolato, possibilmente davanti allo specchio, come se si trattasse di un vero e proprio banco di prova. Per aiutarci nell’articolazione, sarà bene seguire delle mappe concettuali, utili a stabilire collegamenti pertinenti senza mai perdere il filo. Altrettanto importante è poi l’aspetto emotivo, più legato al singolo studente e al suo approccio allo studio. Impossibile però negare che, quando si è rilassati, si studia meglio. Ben venga insomma distendere i nervi nel più completo silenzio, eliminare le possibili distrazioni esterne – a partire ovviamente dal cellulare – e i pensieri diversi dallo studio.

 

Cosa portare al test

Il giorno del test ogni candidato dovrà portare con sé la carta d’identità o un documento di riconoscimento insieme alla ricevuta di iscrizione sul sito Universitaly e alla ricevuta del pagamento. È infatti importante dimostrare che la persona che andrà a sostenere l’esame sarà poi la stessa che, una volta ammessa, frequenterà i corsi. Al di là dei documenti necessari, consigliamo comunque di portare con sé un orologio da polso per monitorare costantemente il tempo a disposizione per rispondere alle domande. Non è infatti detto che nell’aula sia presente un orologio da parete. Assolutamente vietato invece introdurre in aula cellulari, palmari o altra strumentazione similare; si rischia l’annullamento della prova. Così come se si è sorpresi a comunicare con il vicino di banco.

 

I punteggi

Ognuna delle 60 domande di cui si compone il test prevede cinque possibili risposte, una sola delle quali ovviamente è corretta.
Per ogni risposta esatta si conquistano 1,5 punti; se ne perdono -0,4 per ogni risposta sbagliata.
Le domande senza risposta valgono invece 0 punti
: nell’incertezza, quindi, meglio astenersi.
Conti alla mano, il punteggio massimo che si può raggiungere è pari a 90. Un traguardo che potrà sembrare irraggiungibile, ma che è stato invece centrato nel 2016, anno in cui – va detto – le domande erano però particolarmente semplici. Per risultare comunque idonei, il MIUR ha fissato la soglia minima dei 20 punti. Il che non vuol dire che, passata quella, si è entrati a Medicina.
È infatti necessario raggiungere un punteggio minimo, equivalente al risultato del test dell’ultimo candidato in posizione utile nella graduatoria nazionale.
Giusto per avere un’idea, nel 2018 il punteggio dell’ultimo candidato riuscito a entrare nella prima graduatoria è stato di 43,2 punti. Un dato che varia di anno in anno in base al livello di difficoltà delle domande e alla preparazione dei candidati.

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