Cento minuti per completare le 60 domande a risposta multipla che separano i 14.470 prescelti dall’accedere alla facoltà di Medicina nel test 2022. È arrivata la giornata e solo 1 su 4 tra i 50 mila partecipanti riuscirà a inseguire il sogno di diventare un medico. Tutti gli atenei italiani si sono preparati per ricevere le aspiranti matricole nel rispetto delle regole anti-Covid. Ben 72 anni per il candidato più anziano a Milano, 17 per il più giovane a Roma.

Leggi l’aggiornamento dedicato alle soluzioni del test di Medicina 2022.

Come si compone il test

Cinque le risposte previste per ogni quesito: 23 di biologia, 15 di chimica, 13 di fisica e matematica, 5 di logica e 4 di competenze di lettura. Questi ultimi vanno a sostituire i quesiti di cultura generale (ridistribuiti tra le altre materie) come voluto dalla ministra dell’Università Maria Cristina Messa. Un primo passo verso i TOLC, che dovrebbero fare la loro comparsa nel 2023, anche se ci sono dei dubbi legati al cambio di governo.

I ragazzi e le proteste contro il numero chiuso

I ragazzi sono entrati in maniera ordinata, con le loro Ffp2 e hanno abbandonato a lato i loro effetti personali. Fuori dalle università tante le proteste, presenti ogni anno, di gruppi studenteschi contro il numero chiuso. Definito “non meritocratico” e “limitante” anche dai tanti giovani che per la prima volta si trovavano a svolgere il test. Nonché da chi era al suo terzo o quarto tentativo.

Consulcesi: il flashmob antisfiga

Anche Consulcesi, realtà da anni accanto agli studenti nei ricorsi al TAR contro il numero chiuso, si è palesata con un flashmob di fronte a piazzale Aldo Moro, la sede della Sapienza di Roma. Un giovane candidato è stato visto arrivare trafelato ai Test di Medicina. Nei pochi metri che lo separavano dall’ingresso, ha incrociato: una suora in bici, un maldestro cuoco che gli ha rovesciato del sale addosso e un calciatore con una maglia viola numero 17 mentre si ritrovava a passare sotto una scala trasportata da due operai. “Tranquilli è solo un flash mob, – si leggeva poi su uno striscione – la fortuna non determina il tuo futuro, le tue azioni sì. Entri a medicina perché è giusto!”.

Tortorella (Consulcesi): “Ricorso è un diritto!”

«Quest’anno abbiamo scelto un flashmob particolare – ha detto il presidente Consulcesi Massimo Tortorella – perché riteniamo che i test di ammissione siano iniqui e ingiusti, si basano quasi solo sull’avere fortuna. Per questo in un modo divertente vogliamo rappresentare come gli studenti interpretano l’ingresso nella facoltà prescelta: un colpo di fortuna. Ora con il nuovo governo cercheremo di fare di tutto perché questo sistema cambi in un processo dove mancano medici e le pandemie rappresenteranno un problema del futuro. Il sistema va cambiato, per questo chi non riuscisse “per sfortuna” a passare il test, c’è il tema del ricorso al Tar per far rispettare un proprio diritto!»

All’uscita tanti i ragazzi che riferiscono maggiore complessità nelle domande di chimica e biologia, mentre riconoscono il vantaggio di evitare cultura generale. Una piccola protesta di leva dagli studenti provenienti dal liceo Classico che trovavano invece nella cultura generale un modo per non essere penalizzati da materie che avevano potuto approfondire meno durante il percorso di studi.

Un sogno, per chi riuscirà

Interrogati, i ragazzi spiegano di un sogno che è dentro di loro da sempre. Un desiderio di diventare medico che per alcuni li accompagna dalla tenera età, quando improvvisavano operazioni complicate sui pelouche affezionati.

A frenare il loro sogno l’accesso programmato, che sperano di riuscire a superare. Ma la convinzione è forte e in molto affermano: “Farò ricorso se non riuscirò ad entrare, non mi immagino a fare nient’altro e voglio essere io a decidere per la mia vita: non un test!”.