Una domanda e tre risposte sbagliate. Ecco quali sono gli errori commessi dal Ministero dell’Università nel test di Medicina: studenti sul piede di guerra

Una domanda e tre soluzioni sbagliate. Il ministero dell’Università ha ammesso il doppio errore fatto nel test di Medicina. Il quesito numero 56 era completamente sbagliato «a causa della mancanza, nella stampa, di un segno rilevante», come ha scritto il ministero stesso in un comunicato stampa.

Test Medicina, gli errori nelle soluzioni

Il secondo errore ammesso, invece, non era nel compito che hanno svolto oltre 60 mila ragazzi lo scorso 3 settembre, ma nel documento pubblicato online con le soluzioni delle domande: ben 3 sono risultate sbagliate. Le risposte corrette delle domande 2, 21 e 23 non erano la A, come appunto indicato inizialmente dal Ministero, ma rispettivamente la E, la E e la D. Sul sito https://accessoprogrammato.miur.it è stato quindi pubblicato il documento corretto e aggiornato.

La domanda 56, invece, verrà considerata corretta a tutti i candidati, sia per coloro che hanno risposto che per chi l’ha lasciata in bianco. La domanda verrà quindi «neutralizzata attribuendo il punteggio di 1,50 indipendentemente dal fatto di avere o non avere fornito alcuna risposta», chiarisce il Ministero.

Errori nel test di Medicina, le reazioni dei candidati

Immediate le reazioni dei ragazzi sui nostri social network: «Il punteggio sarà comunque falsato – scrive Barbara -. Abbiamo perso un’infinità di tempo a rispondere a quella domanda, togliendo tanto tempo da dedicare agli altri quesiti. È allucinante pensare che dopo tanto studio e impegno si debba fare i conti con un test viziato a questi livelli».
«Sarei curioso di sapere da chi è formata la commissione che ha redatto le domande – aggiunge Luigi -. Forse ci sarebbe da ridere, a scoprirlo».
«Il test andrebbe controllato prima di essere somministrato, anche perché a 100 euro di iscrizione ciascuno le risorse per pagare qualcuno capace di preparare qualcosa di intelligente e corretto c’erano».

E in tanti intervengono per chiedere l’annullamento della prova o l’ammissione di tutti i candidati. Ancor più quelli pronti ad unirsi ad un ricorso collettivo per far valere i propri diritti. I tempi per agire infatti sono stretti: si hanno a disposizione solo 60 giorni dalla pubblicazione della graduatoria (prevista per il 17 settembre) per richiedere l’ammissione alla facoltà di Medicina.