Un’altra delle specializzazioni che rappresentano un punto di riferimento per la maggior parte dei pazienti è la gastroenterologia. Il gastroenterologo è il medico che si occupa della cura e dello studio dell’apparato gastrointestinale dell’uomo, che include la bocca, l’esofago, lo stomaco, l’intestino tenue e l’intestino crasso. Questo specialista si occupa della diagnosi, del trattamento e della prevenzione delle malattie che colpiscono questi organi, tra cui ad esempio l’ulcera gastrica, la gastrite, la colite ulcerosa, la malattia di Crohn, la sindrome dell’intestino irritabile, la pancreatite, il reflusso gastroesofageo e il cancro gastrointestinale.

Spesso quando parliamo dello stomaco o dell’apparato gastrointestinale in generale, ci riferiamo ad esso soprannominandolo “secondo cervello”. Questa espressione è stata coniata per riferirsi al sistema nervoso enterico (SNE), che è un complesso sistema di neuroni presenti nel tratto gastrointestinale. Questo sistema è in grado di operare in modo autonomo e può influenzare le funzioni gastrointestinali senza il coinvolgimento del cervello centrale. SNE include milioni di neuroni presenti nello stomaco e nell’intestino, che sono in costante comunicazione con il cervello centrale tramite il sistema nervoso autonomo. Questa comunicazione bidirezionale è cruciale per molti processi fisiologici, come la digestione, l’assorbimento dei nutrienti e la regolazione delle contrazioni muscolari intestinali. Inoltre, è stato dimostrato che il SNE può anche influenzare il benessere mentale e l’umore, con molte ricerche che evidenziano una connessione tra la salute intestinale e il sistema nervoso centrale. Pertanto, alcune persone utilizzano il termine “secondo cervello” per sottolineare l’importanza del sistema nervoso enterico per la salute generale dell’individuo.

Anche se si tratta più di una metafora che di una vera concezione anatomica, ci serve a capire quale tipo di importanza possa ricoprire il gastroenterologo nella vita di tutti noi: fondamentale.

Il percorso di studi per diventare gastroenterologo

Per diventare gastroenterologo, il percorso di studi prevede diversi step. Per prima cosa, è necessario ottenere una laurea in Medicina e Chirurgia presso una facoltà di medicina riconosciuta. Questo richiede generalmente sei anni di studio universitario, dopo aver superato l’eventuale preselezione per essere ammessi ai corsi di studio. Dopo aver completato la laurea in Medicina e Chirurgia, è necessario superare l’esame di abilitazione professionale, il cosiddetto Esame di Stato che verifica le competenze dei laureati in diverse discipline mediche.

Dopo l’abilitazione

Soltanto dopo aver ottenuto l’abilitazione, è possibile specializzarsi in Gastroenterologia. La specializzazione in questa disciplina richiede un periodo di formazione specifico di quattro anni. Durante la specializzazione, verranno acquisite competenze diagnostiche e terapeutiche specifiche nel campo delle malattie dello stomaco e dell’intestino. Alla fine del periodo di specializzazione, è necessario sostenere l’esame di specializzazione in Gastroenterologia. L’esame è organizzato dalle università abilitate e consiste in una prova scritta e una prova orale che valutano le competenze teoriche e pratiche raggiunte durante il periodo di specializzazione. Dopo aver superato l’esame di specializzazione, è necessario iscriversi all’Ordine dei Medici della propria regione. Questo passaggio è obbligatorio per poter esercitare legalmente la professione di gastroenterologo in Italia.

Una volta completati questi passaggi, si è qualificati come gastroenterologo e ci si può dedicare alla diagnosi e al trattamento delle malattie dell’apparato digerente. È importante ricordare che la formazione medica è un processo continuo e che i medici devono aggiornarsi costantemente sulle nuove scoperte scientifiche e le nuove terapie disponibili nel campo della gastroenterologia.

Come scegliere la migliore scuola di specializzazione?

Scegliere la migliore offerta formativa può rappresentare una delle principali difficoltà. Tuttavia, basterebbe indirizzarsi verso una scelta di eccellenza oppure mediocre per darsi delle risposte orientative.

Ma come capire se l’opzione verso cui si è orientati rappresenta l’eccellenza o la mediocrità?

L’importante è farsi le domande giuste. Il primo quesito da porsi potrebbe essere: quanto è alta per uno specializzando la possibilità di imparare a eseguire procedure endoscopiche come la gastroscopia o la colonscopia? In alcune scuole, per esempio, l’endoscopia può essere affidata alla Chirurgia generale e da qui si potrebbero avere le prime risposte concrete.

In secondo luogo, ci si potrebbe chiedere quante patologie effettivamente vengono trattate in quello specifico Centro? Questa domanda dipende dal fatto che alcune scuole possono essere specializzate in uno specifico settore e tralasciarne altri, non dando così la possibilità di formarsi su tutti gli ambiti coperti da questa disciplina.

Infine, se è vero che Gastroenterologia è una delle Scuole in cui la ricerca clinica svolge un ruolo rilevante, è necessario informarsi bene se nella Scuola che si vuole frequentare effettivamente sia possibile pubblicare articoli e/o partecipare a protocolli di ricerca.

Quali sono gli sbocchi lavorativi per i gastroenterologi?

Le opportunità lavorative per gli specialisti in gastroenterologia sono abbastanza ampie e variegate. Alcune delle principali possibilità di impiego possono riguardare gli ospedali pubblici, gli ambulatori specialistici, i centri di ricerca, le cliniche private e anche il settore farmaceutico.

La maggior parte degli specialisti in gastroenterologia lavora negli ospedali pubblici, dove ci si occupa sia di pazienti ambulatoriali che ricoverati. Possono lavorare in reparti di gastroenterologia, endoscopia digestiva o medicina interna, in cui si occupano principalmente di diagnosticare e trattare patologie del tratto gastrointestinale.

Alcuni gastroenterologi scelgono, in aggiunta o in alternativa, di aprire un proprio ambulatorio specialistico privato, dove possono vedere pazienti in regime di libera professione. In questo caso, possono concentrarsi su specifiche aree di interesse, come l’endoscopia digestiva diagnostica e terapeutica o il trattamento dell’infiammazione intestinale cronica.

Alcuni specialisti in gastroenterologia possono, poi, lavorare in centri di ricerca o università, dove si occupano di studi clinici e di ricerca nel campo delle malattie gastrointestinali. Questo tipo di lavoro può essere più orientato verso la ricerca e la scoperta di nuovi trattamenti o terapie. Alcune cliniche private offrono servizi di gastroenterologia e assumono specialisti in questa disciplina per gestire la diagnosi e il trattamento di disturbi digestivi in ​​pazienti privati.

Gli specialisti in gastroenterologia possono, inoltre, trovare opportunità di lavoro presso le aziende farmaceutiche e le società di dispositivi medici che si occupano della produzione e commercializzazione di prodotti per il trattamento di malattie gastrointestinali. In questi casi, il lavoro potrebbe essere più orientato verso l’aspetto commerciale o di ricerca e sviluppo.