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Dalla fine del 2025, le Facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria diranno addio al test d’ingresso a risposta multipla. Al suo posto, tre veri esami scritti da 31 domande ciascuno, con valutazioni in trentesimi. La recente Riforma per l’accesso a Medicina, infatti, introduce il “semestre filtro”: un primo semestre aperto a tutti, ma che richiede il superamento di tre prove scritte per continuare il percorso.
Il primo semestre sarà libero per tutti, ma con tre prove scritte selettive
Dal 2025, tutti potranno iscriversi al primo semestre dei corsi di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria senza dover superare un test d’ingresso preventivo. Questo “semestre filtro” è aperto a tutti gli studenti, ma al termine prevede tre esami scritti che determineranno l’accesso al secondo semestre.
Addio ai test a crocette: arrivano esami veri e propri
Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha deciso di sostituire il vecchio test a risposta multipla con tre esami scritti, ciascuno composto da 31 domande: 21 a scelta multipla e 10 a completamento. Le prove, incentrate su biologia, chimica e fisica, saranno svolte in un’unica giornata tra novembre e dicembre e verranno valutate in trentesimi.
Valutazione universitaria già dal primo semestre
Gli esami saranno valutati con un sistema a punti: ogni risposta esatta varrà un punto, una risposta sbagliata comporterà una penalità di 0,25 punti, mentre le risposte non date varranno zero. Ogni compito darà diritto a un voto in trentesimi, con la possibilità di ottenere anche la lode, esattamente come avviene per gli esami universitari tradizionali.
Tre tentativi per superare il filtro
Per chi non riesce a superare le prove al primo tentativo, la riforma prevede fino a tre possibilità di ripetere il semestre filtro e affrontare nuovamente gli esami. Questa soluzione è pensata per non penalizzare in modo definitivo gli studenti, permettendo loro di prepararsi meglio e riprovare senza perdere i crediti ottenuti.
Corsi di preparazione e supporto universitario
Durante il semestre filtro, gli atenei organizzeranno corsi di supporto e preparazione specifica per aiutare gli studenti ad affrontare al meglio le tre prove. Questo aiuterà a costruire un percorso formativo più solido sin dall’inizio, con l’obiettivo di formare professionisti della salute competenti fin dal primo anno di studi.
Sedi preferite e crediti riutilizzabili
All’atto dell’iscrizione, ogni candidato dovrà indicare almeno cinque sedi universitarie in ordine di preferenza. In caso di mancata ammissione al secondo semestre, gli esami superati e i CFU acquisiti potranno essere riconosciuti in altri corsi di laurea, come Biologia, Biotecnologie, Farmacia o Chimica, evitando così la perdita dell’anno.
Un nuovo modello che punta su merito e preparazione
Questa riforma segna un cambio di paradigma: niente più selezione rigida all’ingresso, ma una verifica seria e strutturata delle competenze, già all’interno del percorso universitario. Si mantiene quindi una forma di numero chiuso, ma più flessibile e meritocratica. L’obiettivo è chiaro: garantire un accesso più giusto e formativo, valorizzando l’impegno e la preparazione degli studenti.