Sommario
La riforma dell’accesso alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria continua a far discutere, con il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, protagonista del dibattito. Durante la discussione al Senato del 26 novembre 2024, Bernini ha delineato un progetto ambizioso che punta a modificare radicalmente il sistema di selezione, mantenendo però un elemento fondamentale: il numero chiuso.
Riforma Medicina: eliminazione del Test Tradizionale
Il primo grande cambiamento annunciato è la scomparsa del test di ingresso tradizionale. Bernini ha criticato aspramente il vecchio sistema, definendolo: “Un mercato costoso, pessimo e deprecabile, che costringeva i giovani a prepararsi su test a crocette invece che su contenuti realmente formativi.” La selezione sarà spostata al termine di un semestre comune a tutte le facoltà biomediche. Gli studenti, durante questo periodo, affronteranno esami standardizzati che determineranno la possibilità di proseguire il percorso accademico.
Numero Chiuso Medicina, Bernini: “Resta ma si espande”
Nonostante alcune dichiarazioni iniziali avessero lasciato intendere un’abolizione del numero chiuso, il ministro ha chiarito che questo rimarrà, ma con un aumento progressivo dei posti disponibili.“Il numero chiuso non lo abbiamo abolito ma allargato, in modo sostenibile e graduale. L’obiettivo è consentire a più studenti di accedere, mantenendo al contempo alta la qualità della formazione.”
Bernini: “Un Nuovo Modello Meritocratico”
La riforma si propone di superare il vecchio sistema, considerato iniquo e non meritocratico. Bernini ha sottolineato: “Il test attuale era una pura questione di fortuna. Con il semestre comune, gli studenti potranno costruirsi un bagaglio formativo che rappresenterà un valore per il loro futuro”.
Dubbi e Preoccupazioni
Nonostante l’entusiasmo del governo, rimangono molti interrogativi. Il sovraffollamento delle università è una delle principali preoccupazioni, insieme alla mancanza di chiarezza sui dettagli operativi della riforma. Anche il ruolo di un eventuale test finale al termine del semestre filtro non è ancora definito con precisione, suscitando critiche da parte di esperti e studenti.
Alcune perplessità sono state già sollevate perché la riforma promette molto, ma al momento mancano indicazioni chiare. Ben venga un sistema più formativo, ma è tempo di passare dalle parole ai fatti.
Prossimi Passaggi
La legge delega è solo il primo passo. I decreti attuativi, attualmente in fase di elaborazione da parte di un gruppo di lavoro composto da presidenti di corsi di laurea, saranno fondamentali per definire i dettagli. Tuttavia, l’implementazione del nuovo sistema entro il 2025 appare una sfida ambiziosa.
La riforma del test Medicina 2025 rappresenta un tentativo di rivoluzionare l’accesso a una delle facoltà più ambite in Italia. Se attuata con successo, potrebbe eliminare molte criticità del sistema attuale. Tuttavia, per ora, le dichiarazioni del ministro Bernini aprono più domande che risposte, lasciando studenti e addetti ai lavori in attesa di maggiori certezze.