Potrebbe essere stato uno degli ultimi test di ingesso a medicina, quello che si è svolto ieri nella modalità del questionario per accedere al primo anno di università. A tenere banco, infatti, ieri mattina, non erano solo le ansie da esame dei 67mila aspiranti medici né solo le proteste delle associazioni studentesche che ogni anno fanno sentire la loro voce per difendere il diritto allo studio: a parlare di revisione dell’accesso all’università c’erano anche il ministro all’istruzione Bussetti e il gruppo del Movimento 5 Stelle della Commissione Cultura alla Camera: “È un tema che affronteremo certamente – ha precisato il ministro – quello dell’ammissione rispetto alle richieste delle professioni del futuro, anche rispetto alle specializzazioni a medicina, per riempire i vuoti che ci sono“. Del resto l’accesso all’università rientra nel contratto di governo. E l’idea del M5S è quella di introdurre la selezione solo nel secondo anno di studi, per permettere allo studente di mettersi alla prova e capire se quello scelto è davvero il corso giusto.

Mantenere le facoltà a numero chiuso – hanno dichiarato in una nota i componenti del M5S della Commissione Cultura alla Camera – vuol dire penalizzare migliaia di studenti senza dare loro l’opportunità di impegnarsi e dimostrare quanto valgono nelle materie che hanno deciso di studiare. Per noi una revisione del sistema di accesso alle università rimane necessaria: il modello a cui puntiamo dovrà prevedere strumenti per verificare le reali attitudini degli studenti e realizzare una corretta valutazione, impossibile da fare al momento del test di ingresso“.

Le proteste

Ieri intanto gli studenti protestavano davanti alle facoltà: “Quest’anno il numero chiuso compie 18 anni – ha dichiarato Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari – peccato che a festeggiare saranno in pochi: il neodiciottenne numero chiuso vanta oltre un milione di studenti sbattuti fuori dall’università“. Candidati respinti da un lato e grave carenza di medici dall’altro: “Abbiamo 13 milioni di persone escluse dalle cure mediche a causa della mancanza di organico – ha denunciato Alessio Bottalico, coordinatore di Link – Coordinamento Universitario – ma l’aumento di medici passa oggi per il rifinanziamento del sistema sanitario, dell’apertura del corso di Medicina e l’aumento delle borse di specializzazione“. La prova selettiva ieri ha dato non pochi problemi ai candidati: secondo il portale Skuola.net, che ha effettuato un istant poll, per la maggior parte delle aspiranti matricole il questionario è stato il più difficile degli ultimi anni e tra le materie più ostiche spiccano chimica e logica. E c’è già chi si prepara ai ricorsi: il network legale Consulcesi, infatti, ha raccolto numerose segnalazioni di presunte irregolarità: “Da una prima stima – assicurano – quest’anno ci sarà il 40% in più di ricorsi“. Ed oggi sarà il turno del test di veterinaria.