Massimo Tortorella, Presidente Consulcesi: «Un altro pasticcio. Anche questa volta a decidere chi entrerà o meno sarà il numero chiuso».

«Ci risiamo! Anche i test per le professioni sanitarie sembrano esser stati un gran pasticcio. Con domande poco pertinenti, molti candidati hanno l’impressione di aver studiato a vuoto per tutta l’estate». La denuncia arriva da Massimo Tortorella, Presidente Consulcesi, la più importante realtà legale a tutela dei professionisti sanitari che ha raccolto le perplessità di molti dei 72.522 candidati che ieri hanno affrontato il test per entrare in uno dei 22 corsi di laurea delle professioni sanitarie. «Così come i test di Medicina e i test di Veterinaria, anche quelli per entrare nei corsi di laurea delle professioni sanitarie rischiano di lasciare fuori i candidati più meritevoli», sottolinea Tortorella. «Anche in questo caso – aggiunge – a decidere chi entrerà o meno sarà il numero chiuso, un sistema contro il quale ci battiamo ormai da anni perché è evidente che non è adatto a selezionare i migliori». Le delusioni attese saranno molte. «Dei quasi 73mila candidati, ben 1 su 3 non riuscirà ad entrare nel corso di laurea scelto. Molti quindi – specifica il Presidente di Consulcesi – vedranno il loro sogno infrangersi su un test a crocette, una sorta di lotteria che li spingerà a cambiare obiettivi e/o a ritardare la loro realizzazione».

Consulcesi dunque si fa portavoce anche degli aspiranti professionisti sanitari e mette a disposizione dei candidati il portale web e i propri social, per raccogliere testimonianze e fornire informazioni su come tutelarsi in caso di scorrettezze durante la prova. A loro disposizione ci sono anche consulenti consultabili gratuitamente attraverso il numero verde 800.189091.