Mentre la graduatoria per l’accesso alle Facoltà di Medicina si sta avvicinando alla sua “versione definitiva”, dopo il primo “scorrimento” sono già oltre 2mila le richieste di ricorso raccolte da Consulcesi dall’uscita delle graduatorie la scorsa settimana. A queste si aggiungono le circa mille richieste di ricorso per l’accesso ai corsi per le professioni sanitarie. Ma non tutti sono destinati ad andare a buon fine e molte volte questo succede a causa di piccoli errori e ritardi.
Per evitare di bruciare quest’ultima chance, Consulcesi con il contributo dell’Avvocato Marco Tortorella, specialista in materia mette le sue competenze al servizio degli aspiranti medici e diffonde una piccola guida su “come, quando e perché ” fare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar). Grazie alle consulenze dei legali Consulcesi, negli anni migliaia studenti sono stati riammessi alla facoltà desiderata dopo esser stati ingiustamente esclusi ai test d’ingresso.

Quando? “La prima cosa da fare subito è confermare la graduatoria”, sottolinea Tortorella. “Precedenti giurisprudenziali considerano la mancata conferma come causa di inammissibilità di ricorso”, aggiunge. È inoltre importante sapere che il ricorso va presentato entro 60 giorni dalla pubblicazione della graduatoria. “Essendo una procedura complessa è necessario attivarsi il prima possibile per permettere un’adeguata redazione del ricorso e la presentazione nei termini”, dice Tortorella. “Il momento idoneo per chi ha intenzione di intraprendere questa strada è il mese di ottobre”, aggiunge.

Perché? Numerose sono le irregolarità segnalate da ogni regione d’Italia, in particolare nel Centro Sud. Rispetto allo scorso anno, riferisce Consulcesi, abbiamo registrato un aumento del 10% delle irregolarità che coinvolgono ben 35 università sulle 48 coinvolte. Le violazioni delle norme maggiormente denunciate riguardano:

– plichi aperti e sorteggi sospetti
– risposte modificate durante la consegna del compito e a tempo scaduto
– smartphone in aula
– domande simili tra i test di Medicina e quelli di Veterinaria del giorno prima
– mancato rispetto delle norme anti-Covid

È possibile fare ricorso anche se si è ottenuto un punteggio basso. È evidente che maggiore è il punteggio ottenuto in graduatoria e maggiori saranno sono le chance di ottenere un provvedimento favorevole per la cosiddetta prova di resistenza. “Però ciò non toglie che essendo una graduatoria nazionale unica e in relazione ai motivi di censura anche chi non dovesse aver raggiunto un punteggio elevato può presentare ricorso”, specifica Tortorella.

Come? Qualora durante il test d’ingresso fossero state riscontrate irregolarità, lo studente potrà fare ricorso al TAR. “In particolare, con il ricorso alla giustizia amministrativa – spiega Tortorella – è possibile richiedere l’annullamento della mancata ammissione al corso di laurea e l’adozione del provvedimento cautelare di sospensione che laddove accolta permetterebbe l’ammissione con riserva, in tempi rapidi, al corso prescelto”. È bene sapere che se il TAR dovesse concedere l’ammissione con riserva e poi dovesse cambiare idea nella fase di merito con sentenza di rigetto, sarebbe comunque possibile appellarsi contro questa sentenza e in quella sede chiedere il provvedimento cautelare per rimanere iscritti.

Numero chiuso. Questa è la principale causa della valanga di ricorsi che Consulcesi registra ogni anno. Dal 2 agosto 1999, in base alla legge 264 l’accesso alle facoltà di Medicina e Odontoiatria è a “numero chiuso”. I posti disponibili per tutta Italia li decide ogni anno il MIUR (Ministero dell’Istruzione), ripartendoli nei vari atenei nel rispetto del fabbisogno nazionale. Da anni, sosteniamo con convinzione che il criterio di ammissione a medicina vada modificato e che i medici di domani non possano essere scelti da 60 domande con le risposte a crocette.