Le irregolarità nel 2019 si sono verificate in 27 università su 41: Consulcesi chiede meritocrazia nella selezione dei medici del futuro

Riformare il percorso d’ingresso a Medicina in modo da garantire una prova d’ammissione equa e meritocratica, che garantisca la qualità ed il valore effettivo dei candidati, senza dimenticare il problema dell’imbuto formativo. Questa la richiesta di Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, intervenuto nel dibattito scaturito in queste ore dall’ annuncio del ministero dell’Università che ha aumentato di 1500 unità i posti disponibili a Medicina. Tortorella, inoltre, sottolinea il rischio ricorsi: nella scorsa edizione dei test, Consulcesi ha infatti gestito decine di migliaia di richieste da parte degli studenti.

Test di medicina 2019

Il numero di iscritti al test d’ammissione alle Facoltà di Medicina e Odontoiatria nel 2019 ammontava a 68.694 candidati, a fronte di 11.572 posti disponibili. Lo scorso anno è risultato idoneo (quindi aveva un punteggio valido) il 48% dei candidati circa (intorno ai 33mila). Sottratti coloro che sono entrati e considerando che in media il 25% degli studenti non è interessato al ricorso o decide di cambiare facoltà, erano 18.450 i potenziali candidati disposti ad accedere alla Facoltà di Medicina attraverso il ricorso. Un numero che potrebbe crescere nel 2020 considerando l’ampliamento di posti ed il conseguente aumento di adesioni, considerando che il Covid ha anche stimolato le vocazioni.

Le irregolarità nel 2019

Gli atenei interessati da irregolarità sono stati 27 nel 2019, su un totale di 41, distribuiti in 21 città. Il 21% delle segnalazioni è arrivato dalle città del Nord, il 36% da quelle del Sud e il 43% da studenti che hanno svolto il test nelle università del Centro Italia. Le città in cui si sono registrate più irregolarità sono Milano (7%), Napoli (10%) e Roma (18%). Il 79% dei ricorsi si registra nel Centro-Sud. Le principali irregolarità riguardano l’uso dei cellulari in aula (20%) e domande ambigue (16%), ma oltre il 43% delle segnalazioni riguarda suggerimenti e movimenti sospetti durante la prova, persone che potevano uscire liberamente, membri della commissione che parlavano con i candidati, plichi manomessi, favoritismi, identificazione effettuata in modo non aderente alla procedura.

Ricorso Consulcesi: gli studenti riammessi

Grazie ai ricorsi presentati da Consulcesi, solo lo scorso anno il Consiglio di Stato ha riammesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia circa 250 studenti. «Ogni anno, a molti studenti meritevoli viene negato il diritto allo studio – ha commentato il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella – non solo a causa di un sistema che giudica le capacità sulla base di un test che palesa irregolarità ed illeciti. Questo conferma che il sistema è inadeguato a selezionare meritocraticamente la classe medica del futuro, a discapito non solo degli studenti, ma anche del Servizio sanitario nazionale e dunque della salute dei cittadini», ha concluso Massimo Tortorella.

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