I social sono ormai il pane quotidiano per i professionisti, non solo per il networking ma soprattutto per l’acquisizione dei pazienti. Tuttavia, è necessario che sin dall’inizio – ovvero dai tempi della specializzazione o ancor prima – si conoscano tutte le regole per non inciampare in conseguenze legali.

La condivisione dei post social può avere conseguenze legali?

La condivisione di contenuti sanitari illegali o imprecisi sui social media può avere conseguenze legali. Queste conseguenze possono variare a seconda delle leggi considerate, ma alcune possibili conseguenze legali possono includere ad esempio la responsabilità civile, poiché se la distribuzione di contenuti sanitari falsi o fuorvianti causa danni a un individuo, potrebbero essere legale. In tal caso, è possibile intraprendere azioni per compensare la perdita.

In secondo luogo, si potrebbe incorrere in azioni per diffamazione, ciò significa che può essere intentata un’azione per diffamazione se i contenuti sanitari diffusi contengono false dichiarazioni che ledono la reputazione di una persona o di un’organizzazione sanitaria. Inoltre, le autorità sanitarie e le agenzie di regolamentazione possono avvisare o penalizzare individui o organizzazioni che distribuiscono informazioni sanitarie inaccurate o inferiori agli standard. Un’altra particolare attenzione deve essere prestata alla violazione del copyright: se si condividono contenuti sanitari protetti da copyright senza autorizzazione, è possibile essere perseguiti legalmente. È importante ricordare che leggi e regolamenti possono variare da paese a paese, anche del social di riferimento; quindi, è sempre consigliabile consultare un legale o un legale specializzato in materia per comprendere a pieno le implicazioni legali specifiche nel proprio contesto di riferimento.

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Utilizzo social per lavoro: i consigli che tutti dovrebbero seguire

Ci sono dei suggerimenti che potrebbero andare bene per tutti indistintamente e altri che sono specifici per il personale sanitario che fa uso dei social.

Per un uso consapevole della piattaforma dei social network è quindi auspicabile:

  • Determinare il pubblico di riferimento: prima di iniziare a utilizzare i canali social, è importante conoscere il pubblico di destinazione. Chi sono i potenziali pazienti? Quali sono i loro dati demografici e i loro interessi? Queste informazioni aiuteranno a creare contenuti specifici ed efficaci gli stakeholder.
  • Scegliere i canali di comunicazione adeguati: non è necessario essere presenti su tutte le piattaforme social disponibili. Scegliere i canali più adatti alle proprie esigenze e obiettivi. Ad esempio, se si desidera condividere informazioni didattiche più approfondite, si può scegliere un blog o un canale YouTube anziché un social network come Instagram.
  • Creare contenuti di valore: assicurarsi che i contenuti siano informativi, educativi e coinvolgenti per i pazienti, ma anche per i colleghi. Evitare semplicemente di condividere informazioni promozionali sulla propria attività o sui servizi offerti. L’obiettivo principale dovrebbe essere quello di fornire informazioni utili e diventare punto di riferimento o comunque un professionista dall’interazione facile. Rispondere ai commenti e ai messaggi dei propri follower certamente aumenta la credibilità e aiuta nella costruzione di un’identità digitale, così come mantenere il dialogo aperto e rispondere alle domande in modo chiaro. La comunicazione bidirezionale aiuta a connettersi e a creare fiducia con i tuoi pazienti.

In tutte queste attività, però, è fondamentale che si rispetti la privacy del paziente. È assolutamente vietato palesare i dati personali e sensibili riferiti ad un paziente o potenziale tale. Diverso è invece trattare il caso studio in maniera oggettiva e senza riferimenti specifici.  Non bisogna mai condividere informazioni personali o riservate senza il consenso esplicito del paziente.

È, inoltre, fondamentale mantenere un tono professionale: sebbene i canali di comunicazione possano sembrare informali, è importante mantenere un tono professionale e rispettoso. Evitare un linguaggio duro o offensivo e ricordarsi di rappresentare la professione e pratica medica a cui si appartiene.

Altro step importante è quello del monitoraggio e della valutazione dei risultati: misurare il coinvolgimento, il numero di follower, i clic sui link o altre metriche correlate. Questo aiuterà a capire quali contenuti funzionano meglio e a migliorare le tue strategie di marketing sui social media. Ricordiamo infine che l’utilizzo dei canali social è un impegno costante. Essere una presenza regolare, condividere contenuti accattivanti e restare al passo con le novità e le tendenze mediche può fare la differenza.

Quali possono essere le conseguenze legali per un uso scorretto dei social media?

Diffamazione e diffamazione aggravata se l’utilizzo dei social avviene in corsia ex art. 595 c.p., ingiuria, trattamento illecito dei dati e conseguente diffusione di essi, il boicottaggio dell’attività medica tramite l’utilizzo della messaggistica istantanea, violazione del GDPR ovvero il Regolamento 679/2016.

L’importanza della formazione specifica

Come per qualsiasi utilizzo dei social media, i medici che agiscono come utenti di Internet sono vincolati al dovere del neminem laedere e alla responsabilità di garantire il rispetto professionale e la conoscenza delle norme vincolanti a tutela dell’immagine e della privacy. È opportuno, quindi, che tutte le istituzioni sanitarie, a tutti i livelli, si dotino di regolamenti interni che sottolineino l’importanza del corretto utilizzo dei social network e ne vietino espressamente l’utilizzo per determinati scopi e contesti. Infine, è importante che queste regole scritte siano integrate in tutti i corsi di formazione per gli operatori sanitari.