Dovevano essere la soluzione idonea a superare un meccanismo che non convinceva gran parte dell’opinione pubblica interessata al tema, ma i TOLC (Test OnLine Cisia) pare abbiano già fallito nel loro obiettivo.

In una recente intervista a Repubblica, la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, è stata molto chiara: Le regole per il test di Medicina sono cambiate perché “così come sono non hanno funzionato. Abbiamo ereditato da chi ci ha preceduto un meccanismo che ha generato un contenzioso penalizzante sia per le università che gli studenti: i famosi TOLC, alla prova dei fatti, hanno generato confusione. Ora si cambia e puntiamo a un meccanismo più equo che premi merito e conoscenze”. La ministra ha poi aggiunto: “Siamo già indirizzati su un percorso di riforma complessiva per l’iscrizione a Medicina”.

Cos’è successo

È notizia recentissima che la sessione di febbraio del test di Medicina 2024 è stata annullata e i TOLC, così come pensati in un primo momento, verranno archiviati nel 2024 dopo appena un anno di sperimentazione. La prima sessione ufficiale del test di Medicina si svolgerà ad aprile, ma con un cambiamento significativo: le domande saranno tratte da una banca dati aperta e pubblica che il Cisia sta preparando per renderla accessibile ai candidati.

Le numerose controversie e i ricorsi di massa presentati in seguito alla prova hanno avuto un impatto significativo sulla decisione. La protesta si è concentrata principalmente sul coefficiente di equalizzazione, che assegna un punteggio maggiore o minore a determinate domande in base alla difficoltà generale del test. Il Tar del Lazio è intervenuto proprio su questo aspetto, ordinando al ministero dell’Università e al Cisia di consegnare le domande e tutti i dati relativi alle modalità di svolgimento del test e all’applicazione dell’equalizzatore.

Inoltre, è stata evidenziata un’attività illecita riguardante la divulgazione non autorizzata delle domande, diffuse attraverso i canali social tra i candidati, che ha di fatto falsato la prova.

TOLC: cosa sono e come funziona(va)no

I TOLC, sviluppati dal Cisia (Consorzio interuniversitario sistemi integrati per l’accesso), hanno sostituito il tradizionale test di ammissione per Medicina e Odontoiatria a partire dall’anno accademico 2023-24. Già utilizzato per l’ammissione ai corsi di Architettura, Biologia, Farmacia e Ingegneria, il sistema consiste in una serie di quesiti a risposta multipla da completare entro un tempo prestabilito. Il test può essere sostenuto due volte all’anno. Per partecipare alla graduatoria finale della facoltà prescelta, il candidato invia il punteggio migliore ottenuto nelle due prove.

Il passaggio dal classico test a numero chiuso ai TOLC è stato reso possibile da due diversi provvedimenti:

  • Decreto Ministeriale n.1107 del 24 settembre 2002: “Definizione delle modalità e dei contenuti della prova di ammissione c.d. test TOLC ai corsi di laurea e laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria, e medicina veterinaria in lingua italiana per l’a.a. 2023/24.”
  • Decreto Direttoriale n.1950 del 30 novembre 2022: “Modalità di svolgimento del test TOLC e della successiva formazione delle graduatorie di merito per l’accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria, e Medicina veterinaria.”

Il processo di iscrizione alla facoltà di Medicina si articola dunque in tre fasi: sostenimento del TOLC sulla piattaforma informatica Cisia; presentazione dell’istanza per l’inserimento nella graduatoria nazionale (per partecipare alla selezione della categoria di appartenenza); in caso di ammissione, presentazione della domanda di immatricolazione secondo le modalità e i tempi indicati nei bandi specifici di ciascun Ateneo.

L’idea di riforma del sistema

La ministra Bernini ha spiegato che l’idea è consentire agli studenti di frequentare corsi caratterizzanti, sostenere degli esami e accedere alla facoltà in base all’esito. In questo modo, ha affermato, si affida la preparazione alle Università, sottraendola ai vari corsi extra-accademici. Ha aggiunto che si affiancheranno le lezioni ad azioni di orientamento per supportare le scelte degli studenti, seguendo un modello simile a quello francese. La ministra ha dichiarato: “Mi piace parlare di modello italiano. In Francia il ‘periodo filtro’ è molto lungo e ha generato criticità. La mia idea è un lasso di tempo molto più breve, tipo un semestre. Ma penso anche a meccanismi che consentano, a quanti non superano gli esami, di recuperare il lavoro fatto e accedere a un’altra facoltà”.

E a chi chiede l’eliminazione della prova d’ingresso alla facoltà, Bernini risponde: “L’accesso libero, senza potenziare gli atenei, non garantirebbe la formazione di medici qualificati. È la differenza che c’è tra una Università degna di questo nome e un laureificio dove chi si laurea non ha mai visto una corsia di ospedale o un paziente in carne ed ossa. Chi governa ha il dovere della responsabilità ed evitare allarmismi. Le previsioni ci dicono che – a causa del calo delle nascite – il fabbisogno di medici, dopo un periodo di aumento, è destinato a calare”.