Già 63 segnalazioni di irregolarità: tanti sono i candidati che si sono rivolti a Consulcesi per denunciare presunte anomalie durante l’esame, soprattutto riguardanti l’uso illecito di telefonini

Visi stanchi e tirati, come quelli di chi ha corso una maratona, E in effetti la situazione un pò ricorda l’arrivo della corsa per eccellenza: abbracci ai compagni, esultanze a braccia alzate, ma lo sport in questo caso non c’entra nulla, sono i ragazzi che hanno appena terminato il test di ingresso alla facoltà di Medicina. Si sono presentati in 3.112 ieri mattina in piazza della Costituzione, alla Fiera, a contendersi i 330 posti messi a disposizione dall’ Alma Mater: un anno – o qualche mese –  di studio da “spendere” in appena 100 minuti di test. Ma come è andato? “Più difficile rispetto a quello degli anni passati” è l’opinione della maggior parte dei ragazzi, come Simone Spagnolo, leccese, che ha trovato in matematica e fisica lo “scoglio” più grande: ” Ho dovuto lasciare in bianco sei domande, non ero affatto sicuro“. Prima dell’inizio c’è anche la protesta, con megafono e striscione, del Fronte della gioventù comunista.

Battesimo di fuoco invece per Federico Daoli, venuto da Reggio Emilia: “È il mio primo tentativo, e spero sia anche l’ultimo. Ho fatto le simulazioni utilizzando i test  degli scorsi annoi, e questo mi è sembrato il più difficile“.

Dagli esordienti agli habitué dei rest di ingresso come Federico Nemesi, riminese doc, che ha una confessione da fare: “Lo provo per passione, al momento sto studiando ingegneria ma non mi dispiacerebbe prendere una seconda laurea”. Candidati con le idee poco chiare? No. Piuttosto armati di un piano B, come Federica Santaguida da Vibo Valentia: “Ho fatto anche i test alle università private di Roma e Milano, ma il mio sogno è Bologna“.

A livello nazionale, 67.005 studenti hanno presentato domanda per 9.779 posti. Consulcesi, network legale di riferimento per la tutela degli aspiranti, medici, quest’anno ha lanciato una campagna sui social, “iomerito”, con cui gli studenti possono segnalare eventuali irregolarità nei test. Si annunciano molto ricorsi. A Bologna “le segnalazioni sono già 63, guida la classifica l’utilizzo illecito di smartphone“.

Carlotta Bobini, 19 anni, da Rimini, dei “copioni” di certo non si preoccupa: “Sogno di venire a studiare a Bologna, come alternativa tenterò il test di professioni sanitarie“. Per rifocillare i ragazzi, lo Student office offre pane e Nutella. Non ci sono solo menti dalla spiccata attitudine scientifica, ma anche chi ha fatto il liceo classico e sta per laurearsi in filosofia: “È il mio secondo tentativo, non credo sia andata molto bene – si lamenta Linda Simoni -, per chi come me si è preparato da solo il tempo a disposizione non è molto“.

Sara Morsiani e Giovanni Coni sono al secondo tentativo: “Rispetto allo scorso anno abbiamo trovato biologia molto più difficile, se dovesse andare male continueremo i nostri attuali percorsi di studio“.