Generalmente le tasse universitarie sono commisurate alla situazione economica del nucleo familiare di appartenenza, rinvenibile tramite l’ISEE, l’indicatore della Situazione Economica Equivalente. Sarà un CAF a fornire questo documento da presentare in segreteria, affinché venga calcolata la giusta retta universitaria. Per ottenere l’ISEE è richiesta qualche settimana di tempo, perciò sarà necessario richiedere al CAF di intervenire con largo anticipo per evitare di pagare il massimo previsto. Grazie ai calcoli che verranno effettuati, ancor prima dell’immatricolazione, sarà facile comprendere quanto si spenderà. Un dato che è facilmente calcolabile, in base alla fascia economica di appartenenza.  

Come pagare di meno? 

Senza troppi giri di parole e riflessioni, dato il continuo aumento delle tasse universitarie, ci si chiede: come fare per pagare di meno? 

La risposta è presto detta, anche se non è così immediata come si può immaginare. Prima di ogni cosa, è necessario effettuare il calcolo della fascia di reddito di appartenenza. Per fare questo, è necessario considerare il cosiddetto “reddito equivalente” ovvero la somma complessiva dei redditi di tutti i componenti del nucleo familiare, al netto dell’IRPEF, incrementato del 20% del valore complessivo del patrimonio, con l’esclusione della prima casa. Tale definizione chiarisce subito un punto importante: per calcolare le tasse universitarie occorre indicare sia l’ISEE che il reddito equivalente, che sono due elementi ben distinti. 

Un metodo facile per pagare meno è certamente quello di ottenere una borsa di studio. Molti atenei per le borse di studio 2023-24 fanno riferimento direttamente agli enti regionali. Non tutti hanno ancora aggiornato le informazioni per il prossimo anno accademico, è necessario collegarsi al sito della vostra università oppure chiamare in segreteria per chiedere l’indirizzo link a cui collegarvi per eventuali aggiornamenti che vi tengano sempre aggiornati. Un altro metodo è l’esonero.   

Esonero dalle tasse universitarie: quando e come è possibile richiederlo 

I casi di esonero dalle tasse universitarie sono essenzialmente tre:  

  1. Esonero dalle tasse universitarie per merito; 
  2. Esonero dalle tasse universitarie per reddito; 
  3. Esonero dalle tasse universitarie per invalidità.  

Rientrano nella categoria dell’esonero per merito sia i beneficiari delle borse di studio che coloro che conseguono annualmente tutti i crediti previsti dal piano di studi o che concludono gli studi entro i termini previsti dai rispettivi ordinamenti. Alcune università, tra l’altro, prevedono l’esenzione, parziale o totale, dalle tasse universitarie per il voto di Maturità. 

Nel caso dell’esonero per reddito è possibile rientrare nella categoria delle borse di studio. Diversamente, ogni università stabilisce – tramite apposite tabelle pubblicate sui siti dei singoli atenei – quali sono le esenzioni, parziali o totali, a cui determinate fasce di reddito hanno diritto. Chi ha un ISEE inferiore a 20mila euro può beneficiare dell’esonero delle tasse universitarie, pur non beneficiando anche della borsa di studio. 

Vi è un altro particolare tipo di esenzione dalle tasse universitarie, quello per invalidità. Regola vuole che gli atenei esonerino dal pagamento coloro che convivono con una disabilità che comporta loro un’invalidità riconosciuta pari o superiore al 66%. Possono essere concessi esoneri, totali o parziali, a discrezione delle singole università, a coloro che non raggiungono questa percentuale.  

Sgravi e agevolazioni: cosa devi sapere 

Non è raro che molti studenti finiscano col pagare i 100 % della retta, senza aver mai saputo che invece avrebbero potuto accedere a sgravi e agevolazioni. Qualora non si riesca a vincere una borsa di studio, esistono altri metodi per riuscire a risparmiare. Innanzitutto, esistono delle agevolazioni per chi si laurea in tempo. Tutti coloro che si laureano in corso con un voto pari a 110/110 e che hanno un ISEE non superiore a quello stabilito dall’Università, possono richiedere il rimborso totale della tassa di iscrizione e dei contributi universitari dell’ultimo anno. Per inoltrare la richiesta, però, si hanno trenta giorni a partire dal conseguimento della laurea. 

In secondo luogo, se si hanno fratelli o sorelle iscritti nello stesso ateneo e quindi più studenti dello stesso nucleo familiare sono iscritti allo stesso ateneo, è possibile richiedere una riduzione della tassa d’iscrizione e dei contributi universitari. Questo tipo di riduzione delle tasse è cumulabile con altri ed è valido per ogni membro della famiglia, solo a patto che ciascuno inoltri la propria richiesta. 

Altre agevolazioni sono previste per gli studenti lavoratori che hanno un ISEE non superiore a quello stabilito dall’Università hanno diritto ad essere esonerati dal pagare il 30% della tassa d’iscrizione e dei contributi universitari del primo anno. Negli anni successivi per ottenere la stessa esenzione, dovranno dimostrare di aver conseguito durante l’anno precedente almeno il 20% dei crediti previsti. Per rientrare nella categoria di “studenti lavoratori”, si deve essere: dipendente o assimilato per almeno 6 mesi, autonomo con partita I. V. A. (con un reddito complessivo netto non inferiore a € 7.000,00) e autonomo derivante da attività non esercitata abitualmente (con un reddito complessivo netto non inferiore a € 7.000,00). 

Gli studenti in corso, quindi meritevoli, che hanno un ISEE non superiore a quello stabilito dall’Università e che hanno acquisito, entro il 30 settembre, almeno l’80% dei crediti previsti dal corso di studi, mantenendo una media ponderata non inferiore a 27/30, hanno diritto ad essere esonerati dal pagamento del 50% della tassa di iscrizione e dei contributi universitari. Per gli iscritti al primo anno di triennale fa fede il voto di diploma (100/100), mentre per coloro che sono al primo anno di magistrale viene tenuto in considerazione quello di laurea (110/110). Va tenuto comunque a mente che ogni Ateneo ha le proprie regole e che è necessario sempre consultare il sito di riferimento o dialogare con la segreteria studenti.  

Bonus 2023 

Per il 2023 sono state previste delle misure ad hoc che non riguardano soltanto i rapporti con l’Università e quindi le tasse, ma anche altri fattori che incidono sulla vita sociale ed economica di uno studente, soprattutto se fuori sede. Come visto, esiste la possibilità di accesso all’esonero dalle tasse. In particolare, questo è destinato a studenti con basso reddito ed elevato rendimento. In particolare, con un ISEE fino a 22mila euro c’è l’esonero totale. Con ISEE fino a 30mila, c’è l’esonero parziale (inversamente proporzionale al reddito, dall080% fino al 10%). L’esonero è confermato anche per il secondo anno con almeno 10 CFU e dal terzo anno in poi con almeno 25 CFU. 

Per tutti, invece, sono invece detraibili al 19% le spese per l’iscrizione e la frequenza di corsi universitari e post universitari. Per tutti gli studenti fuori sede, è prevista la detrazione (sempre del 19%) su un canone di locazione fino a 2.633 all’anno (detrazione massima di 500 euro). C’è anche un Bonus affitto universitari fuori sede disponibile, ottenibile su domanda ogni anno, ma in relazione a specifici atenei. La richiesta di contributo si inoltra direttamente all’Università per accedere alla graduatoria di scorrimento, basata su ISEE ed età anagrafica.