Per il secondo anno consecutivo, l’Università triplica i posti messi a disposizione, adottando un sistema di selezione in itinere e non più in ingresso. Il che consente – spiega il rettore – di non perdere per strada potenziali ottimi medici.

Nel 2019 l’Università di Ferrara aveva aumentato i posti a Medicina da 185 a 600, sperimentando un primo semestre comune al corso di laurea in Biotecnologie indirizzo morfo-funzionale ad accesso libero e poi una scrematura in base ai voti conseguiti. E quest’anno è pronta a fare il bis, con altrettanti posti disponibili. Un primo bilancio lo fa il magnifico rettore Giorgio Zauli su Sanità Informazione.

«L’allargamento è andato molto bene nel senso che uno dei timori del Ministero era la nostra capacità di gestire così tanti studenti – spiega Zauli -. Nei questionari che somministriamo agli studenti dove si giudica, sulla base delle risposte dei ragazzi, la qualità dell’insegnamento, abbiamo avuto risposte lusinghiere. Non solo non abbiamo avuto lamentele, ma addirittura i risultati di questi test sono anche stati considerati migliorativi rispetto all’anno precedente».

Positiva anche la gestione delle esercitazioni e delle attività di laboratorio: «Siamo riusciti a erogare non solo le lezioni frontali ma soprattutto le esercitazioni di istologia e di anatomia umana che erano quelle più problematiche rispetto a un numero così elevato di studenti. Questo grazie alla buona organizzazione dell’ateneo e al lavoro egregio dei nostri tutor. Abbiamo anche messo a disposizione lezioni videoregistrate».

Fonte: Sanità Informazione