Oltre 77mila candidati per 14.020 posti in Italia

È arrivato il grande giorno. Sono 77mila i ragazzi che arrivano di fronte alle università da ogni parte d’Italia per provare a ottenere uno dei 14.020 posti nel test di ingresso a Medicina 2021. L’atmosfera è ben bilanciata tra nervosismo ed energia. Ognuno dei candidati spera di essere il fortunato e di totalizzare un buon punteggio sulle 60 domande a risposta multipla previste. Ma prima di guardare il test “in faccia” è il momento dei controlli anti-Covid, quest’anno arricchiti da nuove necessità.

I controlli 

In ordine e tutti muniti di mascherina FFP2, tutti i partecipanti stanno procedendo a mostrare il Green pass e l’autodichiarazione, a completare i controlli di temperatura e ad entrare scaglionati nelle aule adibite dagli atenei. Un anno fa, in questo stesso periodo si sperava che nel 2021 il test di ingresso a Medicina sarebbe tornato normale, ma non è stato così.

Le proteste contro il numero chiuso

Non mancano comunque, anche se non all’interno delle università, le proteste delle associazioni studentesche contro la metodologia della prova. La crociata contro il numero chiuso a Medicina non ha visto ancora la sua ultima battaglia. Gli studenti si lamentano del fatto che 60 domande non possano giudicare pienamente il valore di un candidato e che questo sbarramento impedisca a tante persone valide di fare un percorso che inseguono da tempo.

Presente a Bologna, Napoli, Milano, Roma e Firenze in un flash mob di protesta contro il numero chiuso anche il network legale Consulcesi. Solo un candidato su cinque riuscirà a superare il test di ingresso a Medicina, è “più facile svaligiare la Zecca spagnola”. E allora eccoli riuniti tanti camici bianchi con la maschera della nota serie tv “La casa di carta”. A sottolineare che il ricorso, la scelta legale con cui tanti candidati si tutelano quando non riescono a passare il test, è ancora una delle poche scelte alternative a questo sistema.

Le parole del presidente di Consulcesi: «Tanti ricorsi. Servono medici, dimostrato da pandemia»

Ai microfoni di Sanità Informazione, davanti alla sede del test a Milano, è stato lo stesso presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella, a specificare che «50mila studenti non riusciranno oggi a passare, con in conseguenza una pioggia di ricorsi. Già a maggio scorso il Consiglio di Stato ci ha dato ragione, è arrivato il momento di allargare il numero. Facciamo uno sforzo in modo che tanti studenti che voglio frequentare la facoltà prescelta riescano a farlo».

 

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