Mentre circa 67 mila aspiranti medici attendono con ansia la pubblicazione delle graduatorie d’ingresso, Consulcesi, network legale, dà loro qualche consiglio per tutelare i propri diritti

 

Il ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca (Miur) ha appena pubblicato le soluzioni ai quesiti che hanno composto il famigerato test d’ingresso alla facoltà di medicina. In attesa di conoscere le graduatorie finali, ai candidati non resta che una certezza: anche quest’anno l’immatricolazione si preannuncia una lotta senza esclusione di colpi.

In circa 67 mila hanno partecipato e si contenderanno gli appena 9.779 posti a disposizione. A conti fatti, meno di un candidato su 6 riuscirà a iscriversi a medicina. Il peggio dovrebbe essere passato per gli aspiranti medici, ma cosa fare se ci si ritrova in presenza di irregolarità tali da pregiudicare l’esito del test d’ammissione? Attraverso il portale web numerochiuso.info, un vero e proprio sportello virtuale a disposizione di tutti gli aspiranti medici, è possibile raccontare e condividere le proprie esperienze relative alla prova d’accesso ma soprattutto avere informazioni su come tutelarsi riguardo a possibili scorrettezze riscontrate in sede d’esame.

Intanto, per far sentire la voce degli studenti contrari al numero chiuso per le facoltà medico-sanitarie, è stata lanciata una campagna social attraverso l’hashtag #IoMerito. “Il futuro degli aspiranti camici bianchi italiani passa per una tappa fondamentale: i test di ingresso alle facoltà di Medicina – spiegano i legali di Consulcesi, network legale di riferimento per la tutela dei medici e degli aspiranti camici bianchi – Agli studenti va il nostro ‘in bocca al lupo’ e l’augurio che le prove hanno affrontato siano state improntate a serietà, meritocrazia e alla più totale trasparenza. Altrimenti sarà inevitabile una nuova ondata di ricorsi: per il test dello scorso anno – precisano – abbiamo registrato un boom di richieste a riprova di evidenti falle nel sistema del numero chiuso. Negli ultimi anni oltre settemila aspiranti camici bianchi si sono già rivolti a Consulcesi per tutelare i propri diritti ed anche quest’anno saremo al loro fianco sul web, sui canali social e negli atenei di tutta Italia. A disposizione, ovviamente, i nostri oltre mille consulenti disponibili gratuitamente attraverso il numero verde e sul sito”.