Dal caso eclatante di Palermo all’utilizzo di smartphone, violazione delle procedure, mancati controlli: centinaia di denunce raccolte dal network legale Consulcesi attraverso la campagna #MeLoMerito

La road map degli Atenei sotto accusa: boom di denunce da Milano, Catania, Palermo, Bari e Roma

Anche quest’anno il test d’ingresso alle Facoltà di Medicina ha dimostrato gravi inefficienze dal punto di vista delle regolarità delle prove, confermando la sua inadeguatezza nel selezionare i medici del domani, che sono la linfa vitale del nostro Ssn. A confermarlo, le centinaia di segnalazioni, in particolar modo relative all’utilizzo di Google durante la prova, che ci sono giunte da parte degli studenti di tutta Italia“.

È l’allarme lanciato Consulcesi, network legale leader nella tutela dei medici e di chi aspira a diventarlo, che ha messo a disposizione dei candidati il portale web numerochiuso.info, attivando parallelamente una massiccia campagna social, attraverso l’hashtag #MeLoMerito, per raccogliere testimonianze e fornire informazioni su come tutelarsi in caso di scorrettezze durante la prova.
Milano, Catania, Palermo, Bari e Roma: ecco la road map delle maggiori irregolarità denunciate durante i test d’accesso alle Facoltà di Medicina. Proprio in queste città, infatti, si è registrato un picco di casi sospetti e, a pochi giorni di distanza dall’attesa graduatoria nazionale, prevista per il prossimo 2 ottobre, le polemiche non accennano a placarsi. “Da 18 anni, – da quando nel ‘99 venne istituito il Numero Chiuso, spiega Consulcesi – facciamo ricorsi e grazie ad essi migliaia di studenti si sono potuti immatricolare e coronare il sogno di indossare il camice bianco. Il Numero Chiuso deve essere un’eccezione e non la regola, come previsto dalla Costituzione. Da parte nostra – conclude Consulcesi – ci siamo già attivati presso le istituzioni per avviare un dialogo che consenta di individuare una soluzione per un accesso meritocratico a Medicina, in grado di risolvere l’annoso problema delle irregolarità e al contempo di arginare la carenza di camici bianchi che si prospetta nel prossimo futuro”.
Tra le denunce più frequenti da parte degli studenti si segnalano: l’utilizzo di smartphone (19%), la violazione delle procedure (16%) e i mancati controlli (10%).
Gli atenei finiti sotto accusa sono stati soprattutto l’Università Statale di Milano (14% dei casi), l’Università degli Studi di Catania (13%), l’Università degli Studi di Palermo (10%), l’Università degli Studi di Bari (9%) e La Sapienza di Roma (8%).
Intanto, le proteste e le segnalazioni da parte degli studenti continuano in questi giorni attraverso la campagna social #MeLoMerito. A loro disposizione, oltre 1000 consulenti consultabili gratuitamente attraverso il numero verde 800.122.777 e sul sito.