Proprio qualche giorno fa, precisamente il 31 ottobre, è uscito il quarto e forse ultimo scorrimento della Graduatoria di Medicina, che ha decretato definitivamente quali studenti potranno frequentare le lezioni di Medicina e quali, invece, pur essendo prossimi nella classifica dei punteggi, possono considerare vane le speranze di entrare.
Ad ogni modo già il terzo scorrimento aveva lasciato intendere che i posti disponibili rimasti sarebbero stati veramente pochi. Pur di entrare, infatti, gli studenti hanno inserito tra le proprie preferenze tutte le facoltà d’Italia e quindi quelli che hanno ottenuto un punteggio piuttosto buono hanno avuto la possibilità di entrare in qualsiasi università che avesse dei posti liberi in base ai vari scorrimenti avvenuti.
Per coloro che purtroppo non possono matematicamente contare su un possibile ripescaggio, però, non tutto è perduto. Secondo l’opinione di molti studenti, infatti, durante i test di ammissione si sono verificate numerose irregolarità che potrebbero aver compromesso anche il buon esito dell’esame e quindi la votazione finale. Decidendo di fare un ricorso per segnalare queste anomalie c’è la possibilità che il TAR accolga le motivazioni, come già fece nel 2014, e che decida di immatricolare tutti gli studenti che hanno vinto la causa.
Il ricorso al TAR dovrà essere fatto entro 60 giorni dalla pubblicazione degli esiti del test o da eventuali scorrimenti ulteriori, per contestare appunto la graduatoria. È sufficiente contattare NumeroChiuso.info al numero verde 800.122.777 e successivamente presentare un proprio documento di identità, la tessera sanitaria e tutti i moduli informativi con il punteggio ottenuto, la facoltà e le varie criticità riscontrate.
Nello specifico si richiederà:
– L’adozione del provvedimento cautelare di sospensione e/o iscrizione con riserva al corso
L’annullamento della graduatoria e la contestuale ammissione di tutti i ricorrenti
– L’annullamento della graduatoria e dell’intera procedura selettiva
– La dichiarazione dell’illegittimità della mancata copertura di tutti i posti disponibili indicati dagli Atenei
– Il risarcimento del danno per la mancata e/o ritardata iscrizione alla facoltà e conseguente all’accesso al mondo del lavoro
Su quali elementi si può fare leva per avvalorare la richiesta, è presto detto.
Innanzitutto, nessuna normativa specifica quale sia il criterio del fabbisogno produttivo nazionale sulla base del quale vengono stabiliti i posti disponibili. Non è nemmeno chiara la regola secondo cui ogni singolo Ateneo calcola la capacità formativa, intesa come numero totale dei posti disponibili previsti per gli studenti. Le procedure selettive, inoltre, sono state modificate nel corso degli anni solamente con meri atti amministrativi, non includendo l’aspetto legale che sarebbe invece obbligatorio come previsto dagli artt. 33 e 34 della Costituzione.
Da un punto di vista prettamente procedurale, invece, le motivazioni alla base del ricorso riguardano la segretezza del quiz e l’anonimato degli studenti (spesso tralasciati), la poca chiarezza delle domande, che spesso erano dubbie o addirittura con più soluzioni e, infine la poca chiarezza con il quale il Cineca individua le domande e le risposte dei quiz.
Su queste basi, considerando anche il numero elevato di studenti che si sono ritrovati di fronte a episodi anomali o irregolari, il TAR avrà molto materiale su cui lavorare. E presto potrebbe anche decidere di pronunciarsi a favore di tutti quei ragazzi che ancora sperano di poter ricevere una notizia positiva e di coronare il loro sogno di vedersi con il camice bianco. Per rientrare tra gli studenti che potranno avere la possibilità di essere ammessi a Medicina, però, è necessario fare subito richiesta.