A distanza di poco più di un mese e mezzo dal test di ammissione a Medicina e dalla conseguente pubblicazione dei risultati, inizia a formarsi un quadro sempre più chiaro della situazione e i candidati possono prendere seriamente in considerazione la possibilità di ricorrere per vie legali per far valere i propri diritti.
Chiunque pensi di essere vittima di un’ingiustizia, infatti, ha ora la possibilità di alzare la voce contestando la graduatoria.
Ma come funziona esattamente?
In pratica è possibile avviare un ricorso al TAR – ovvero al Tribunale Amministrativo Regionale – entro 60 giorni dalla pubblicazione dei risultati iniziali o di eventuali scorrimenti ulteriori mediante un’ azione collettiva, o altrimenti detta class action. Questa consiste nella richiesta di un risarcimento che riguarda non solo la singola persona, bensì una determinata categoria di soggetti che sono stati lesi dallo stesso tipo di ingiustizia, nel nostro caso quindi di tutti quei studenti che ritengono di avere il diritto ad entrare all’interno delle graduatorie di Medicina e Chirurgia.
Verrà quindi avviato un processo di tipo amministrativo, ovvero un iter giudiziale in cui una delle parti/soggetto della controversia è una pubblica amministrazione nell’ambito dell’esercizio della sua funzione pubblica, quindi il MIUR e le Università; nel caso specifico, viene contestato il buon andamento e la corretta gestione dei test di ammissione che, di fatto, non hanno tutelato l’interesse legittimo dello studente.
Avanzando nei confronti dell’amministrazione resistente una causa legale che riguarda una moltitudine di persone colpite dalla medesima situazione, i costi legali sono decisamente inferiori rispetto a coloro che decideranno di prendere una strada singola, e la sentenza sarà la stessa per tutti coloro che rientreranno nel “gruppo” che avrà partecipato a quell’azione.
Già nel 2014 il TAR ha emesso una sentenza positiva nei confronti dei candidati che avevano fatto ricorso con una class action: con l’ordinanza n.1096 del 10 marzo 2014, infatti, decine di studenti sono stati riammessi nella facoltà di Medicina e Odontoiatria, a causa di “falle nel sistema” verificatesi durante i test che sono stati prontamente smascherati.
Quest’anno le segnalazioni non sono state da meno, quindi siamo fiduciosi che anche in questo caso la giustizia sia dalla parte degli studenti.