Arrivano ancora decine di segnalazioni, a fronte del fatto che ad ogni scorrimento riparte il termine di 60 giorni per presentare nuove contestazioni al TAR. 

 

Quindi la partita non è ancora chiusa. Dalla pubblicazione della prima graduatoria, risalente ormai al 3 ottobre scorso, si sono susseguiti gli scorrimenti di rito, che continuano a tenere con il fiato sospeso migliaia di studenti. L’edizione 2017 dei sempre più contestati quiz, intanto, verrà ricordata a lungo per il boom di proteste dei candidati, che hanno riscontrato e denunciato numerose irregolarità: problemi relativi alla scheda anagrafica, non rispetto delle tempistiche, mancati controlli e utilizzo di smartphone le più frequenti.

Quest’anno abbiamo ricevuto un numero impressionante di segnalazioni, a migliaia, soprattutto da parte di studenti del Centro-Sud (oltre il 71% dei casi), intenzionati a presentare ricorso. Le Regioni maggiormente coinvolte sono Campania (21%), Lazio (13%) e Sicilia (10%), ma numeri significativi si registrano anche in Puglia (9%), Calabria (8%), Abruzzo (5%), Basilicata (3%) e Molise (2%). Al Nord invece si registra un Lombardia (8%) ed Emilia Romagna (5%).

Gli studenti penalizzati da irregolarità in sede di prova sono comunque ancora in tempo per fare ricorso. I ricorsi al TAR per la contestazione hanno un termine perentorio di 60 giorni dalla pubblicazione della graduatoria  ma gli scorrimenti stanno proseguendo e i 60 giorni ricominciano ogni volta a decorrere: è una nuova opportunità per chi si è visto ingiustamente preclusa la carriera medica. Ormai da 18 anni, da quando nel ’99 venne istituito il Numero Chiuso facciamo ricorsi e grazie ad essi molti studenti si sono potuti iscrivere.

Il nostro impegno e il nostro appello a far sentire la voce degli studenti contrari al numero chiuso per le facoltà medico-sanitarie, è stato divulgato su molti canali, a mezzo stampa e con una campagna social attraverso l’hashtag #AccessoNegato. Abbiamo anche avviato un’iniziativa parlamentare che mira a sbloccare questa annosa situazione che ogni anno mette in difficoltà studenti, famiglie e le università stesse.
Per chi desidera avere maggiori informazioni sul ricorso, sono a disposizione oltre 1000 consulenti consultabili gratuitamente chiamando il numero verde 800.122.777 o inviando una richiesta con il modulo di contatto presente a lato.