Sono passati tre mesi dal giorno in cui migliaia di aspiranti medici hanno svolto il test per accedere alle Facoltà di Medicina di tutta Italia. Eppure, coloro che non sono riusciti ad accaparrarsi un posto nella prima graduatoria, pubblicata ormai il 3 ottobre scorso, attendono ancora con il fiato sospeso gli scorrimenti. Gli studenti infatti tentano di norma più test in facoltà diverse. I posti lasciati dai rinunciatari o da coloro che hanno deciso di immatricolarsi ad un altro corso di laurea vengono poi assegnati a chi non risultava nelle prime posizioni.

Nonostante sia trascorso il termine perentorio di 60 giorni dalla pubblicazione della graduatoria entro cui vanno presentati i ricorsi al TAR, i 60 giorni ricominciano a decorrere ad ogni scorrimento. Visto che gli scorrimenti non sono conclusi, la partita non è ancora chiusa. Chi si è visto precludere ingiustamente l’accesso alla carriera medica e intende tutelarsi riguardo possibili scorrettezze, ha quindi ancora l’opportunità di agire.

L’edizione 2017 dei test d’ingresso sarà infatti ricordata a lungo per il boom di proteste dei candidati che hanno riscontrato e denunciato numerose irregolarità durante lo svolgimento dei quiz: problemi relativi alla scheda anagrafica, non rispetto delle tempistiche, mancati controlli e utilizzo di smartphone le più frequenti, verificatesi da Nord a Sud, praticamente in tutti i principali atenei italiani. Mai come quest’anno le segnalazioni sono arrivate a valanga, facendo registrare un aumento del 75% rispetto al 2016. Senza dimenticare la costante riduzione del numero di posti messo a disposizione di coloro che vogliono intraprendere la carriera medica, a fronte di un costante aumento di richieste di iscrizione. Quest’anno, solo uno studente su sette è riuscito ad entrare in facoltà. Vista l’oggettiva difficoltà di superare il test, è normale che venire a conoscenza di un numero così importante di irregolarità infastidisca coloro che, nonostante l’impegno, non sono riusciti ad ottenere un posto: lo testimoniano le centinaia di richieste di adesione al ricorso che abbiamo raccolto e che siamo intenzionati a portare avanti, per chi è stato vittima di queste irregolarità. Ma con quali scadenze?

Intanto, sono diversi i motivi che spingono molti giovani a protestare contro il meccanismo del numero chiuso; tra questi, assume sempre più rilevanza l’aumento del numero di domande di logica presenti nel test, nonostante una normativa del 1999 chieda di sviluppare le domande dell’esame in modo da testare il livello della cultura generale dei candidati, tenendo anche presenti i programmi scolastici delle superiori. Per far sentire la voce dei tanti studenti contrari al numero chiuso per le facoltà medico-sanitarie, prosegue quindi la campagna social attraverso l’hashtag #AccessoNegato.