Migliaia di studenti che lo scorso 6 settembre si sono sottoposti ai test d’ingresso per le facoltà di Medicina e Chirurgia sono ancora in attesa di scoprire se potranno immatricolarsi o meno: ciò a causa del meccanismo delle cosiddette graduatorie di scorrimento. Se la graduatoria nazionale, resa nota lo scorso 4 ottobre, ha sancito in prima battuta chi aveva avuto la fortuna di conquistare un posto nell’Università indicata come prima scelta, per gli altri aspiranti camici bianchi le cose sono un po’ più complicate. I più fortunati sono i cosiddetti “prenotati”, che hanno comunque ottenuto il via libera all’iscrizione, seppur in una sede successiva a quella indicata come preferita: per loro la speranza è che, grazie agli scorrimenti, si liberi un posto in un ateneo più gradito. Chi, invece, non può contare sul’’immatricolazione certa, sono gli “idonei”, i quali hanno ottenuto il punteggio minimo per l’inserimento in graduatoria e devono incrociare le dita sperando in massicci scorrimenti. Tuttavia, il primo scorrimento, reso noto l’11 ottobre, ha avuto esiti fortemente disomogenei: in alcune facoltà ci sono stati spostamenti congrui, tra le 600 e le 700 posizioni (come, ad esempio, a Varese, Milano Bicocca e Genova); in altri casi, come a Udine e Salerno, sono scattati a malapena 100 posti.
Già a partire Seconda graduatoria di scorrimento, inoltre, si è evidenziata una brusca frenata, e i cambiamenti si sono fatti via via sempre più irrisori. Non è andata meglio con il terzo scorrimento, che ha visto chiudere le porte delle sedi di Catania, Salerno e Milano Bicocca. Anche la quarta graduatoria, pubblicata lo scorso 2 novembre, è stata tutta all’insegna dei “micro-scorrimenti”, sancendo l’esaurimento dei posti anche negli atenei di Bologna e della Federico II di Napoli. Una situazione che si riassume molto chiaramente nel fatto che su 73 atenei più di 30 sono rimasti fermi al palo, senza alcun cambiamento di sorta.
Non tutto è perduto, comunque: gli esperti annunciano possibili “picchi” negli scorrimenti in prossimità della chiusura delle assegnazioni, nonché per quegli atenei che accettano i passaggi da altri corsi di laurea. Infatti, i cosiddetti “articolisti” (ovvero coloro che si avvalgono dell’ex art.6 R.D. n.1269/38) devono comunque sostenere il test, ma se hanno sostenuto un numero adeguato di esami possono chiedere e ottenere l’immatricolazione direttamente al secondo anno, liberando posti in graduatoria.
Per tutti coloro che, invece, avessero riscontrato irregolarità o anomalie nel test d’ingresso, la strada da seguire Ricorso.