Test di Medicina, anche quest’anno è scattato il conto alla rovescia per le attese graduatorie. La data segnata in rosso sul calendario di migliaia di aspiranti camici bianchi è quella del prossimo 4 ottobre: appena una manciata di settimane separa i candidati dallo scoprire se il loro sogno è effettivamente destinato a diventare realtà, oppure se si infrangerà rovinosamente sullo scoglio del temuto e contestato quiz.
Infatti, neanche chi può contare su punteggi molto alti ha la certezza automatica di accedere alla tanto sospirata facoltà. Ciò non solo a causa degli impietosi numeri (con 9.224 posti a disposizione per 63.000 persone, appena 1 candidato su 6 è destinato concretamente a immatricolarsi): in questi giorni circolano numerose e autorevoli stime sul sempre più probabile innalzamento del punteggio minimo necessario a superare la prova. L’andamento dei risultati sembra davvero giocare a sfavore di chi non è riuscito a collezionare uno score da capogiro; se l’asticella minima è stata fissata direttamente dal Ministero dell’Istruzione a quota 20 punti, ormai è praticamente certo che sarà necessario un punteggio molto più alto: per la prima graduatoria nazionale, secondo gli esperti, tra i 63 e i 64 punti. Una brutta notizia per quanti speravano in una soglia più bassa, in linea con quanto accaduto negli anni scorsi nelle diverse sedi d’esame.
Insomma, anche facendo riferimento alle precedenti statistiche è praticamente sicuro che la risicata sufficienza sancita dal Miur non potrà bastare a chi sogna di indossare il camice bianco: per questo, l’attesa non riguarda solo la graduatoria del 4 ottobre ma anche i successivi scorrimenti e ripescaggi, che avranno luogo a partire da martedì 11 ottobre.
Mentre l’attesa si fa sempre più snervante, le polemiche sul numero chiuso non accennano minimamente a placarsi. Tra i primi a segnalare possibili irregolarità nel test, Consulcesi, realtà da sempre in prima linea per la tutela degli aspiranti medici, che ha già raccolto numerose segnalazioni in tal senso. Tra gli aspetti più contestati, la recente vicenda della domanda annullata direttamente dal Miur. Ma ad essere messo in discussione è proprio il concetto stesso di numero chiuso per le facoltà medico-sanitarie, così come viene applicato nel nostro Paese. Una valanga di critiche sono giunte direttamente dal mondo della politica, attraverso infuocati comunicati stampa, e gli stessi esperti hanno espresso diversi e circostanziati dubbi sull’effettiva utilità del test d’ingresso.