Quest’anno il punteggio più alto conseguito da un aspirante camice bianco è stato 88,5 (con una sola risposta sbagliata) presso l’Università degli Studi di Milano. In generale, i candidati più bravi hanno sostenuto il test nelle sedi di Bologna e Padova e la media più alta è stata registrata presso l’ateneo di Pavia.

Questi i primi risultati pubblicati in forma anonima sul portale on line Universitaly.it nell’area riservata ai candidati, con il posizionamento e l’università di provenienza.

Tutte le potenziali matricole hanno già iniziato a farsi i primi calcoli ma fino a quando non sarà pubblicata la graduatoria nazionale del Miur non è possibile arrivare a conclusioni certe. «Qual è il punteggio minimo richiesto per entrare a Medicina quest’anno?»; «Sarà più alto o più basso rispetto al 2016?». Questi i dubbi più frequenti. Certamente, gli aspiranti medici che hanno portato a casa i punteggi più alti hanno maggiori possibilità di studiare nelle Università dei loro sogni, ma tutti dovranno comunque aspettare prima i risultati nominali del 29 settembre (sempre online su Universitaly) e, per avere certezza del proprio destino, la pubblicazione della graduatoria unica nazionale del Ministero dell’Istruzione, prevista per il prossimo 3 ottobre.

Ma come interpretare le diverse voci della graduatoria per evitare di compromettere la propria immatricolazione? È presto detto: se accanto al nome ci sarà la dicitura “assegnato” significa che il concorrente si è aggiudicato il posto nella sede prescelta e potrà dunque festeggiare e procedere direttamente con l’iscrizione; se risulta “prenotato”, invece, ha ottenuto uno dei posti disponibili, ma non nell’ateneo indicato come prima scelta. In questo caso, il candidato può decidere di immatricolarsi subito rinunciando alla sede prediletta, oppure scegliere di aspettare i successivi scorrimenti, ricordandosi di manifestare sempre la “conferma di interesse”, indispensabile per rimanere in graduatoria.

In merito al punteggio minimo necessario, al momento ci sono più dubbi che certezze. Infatti, hanno sostenuto il test 60.038 candidati e gli idonei, ossia quelli che hanno totalizzato i 20 punti richiesti dal Miur per concorrere alla graduatoria nazionale e alla distribuzione dei posti disponibili, sono 52.389, l’87,26% del totale. Ogni università, a seconda del numero di posti e di candidati che l’hanno prescelta, richiederà un “proprio” risultato minimo: nel 2016, l’ultimo candidato in posizione utile a Milano Bicocca aveva raggiunto i 75.6 punti. A Catanzaro, ne sono bastati 63.3. Per quest’anno, i soliti beninformati del web scommettono su uno score minimo medio di circa 60 punti.