La riapertura della graduatoria per l’accesso alle Facoltà di Medicina e Chirurgia nell’anno accademico 2015/2016 torna in questi giorni agli onori della cronaca. Il sasso l’ha lanciato per primo il mondo della politica, con due interrogazioni parlamentari presentate nell’arco di pochi mesi da Francesco D’Uva, deputato del Movimento 5 Stelle: l’ultima risale a poche settimane fa, ed è diretta conseguenza dei numerosi ricorsi vinti dagli studenti. In riferimento a una sentenza del Consiglio di Stato del 16 settembre 2016, la quale stabiliva che «per effetto dell’odierna sospensione di tale decreto, con effetti erga omnes, le università evocate in giudizio continueranno a scorrere le graduatorie, fino all’integrale copertura dei posti originariamente assegnati e disponibili», il parlamentate pentastellato ha lanciato l’allarme: “Non si sta procedendo all’assegnazione dei posti non coperti“.
Una denuncia che non sembra tuttavia destinata a cadere nel dimenticatoio: secondo indiscrezioni, infatti, proprio il Ministero dell’Istruzione si starebbe muovendo in queste settimane per riaprire la graduatoria, chiusa ormai dal mese di febbraio. Le dimissioni dell’esecutivo targato Renzi e la successiva nascita del nuovo governo potrebbero rallentare un po’ i tempi, ma secondo le indiscrezioni ci sarebbero già stati degli incontri tra il Miur e le associazioni degli studenti per discutere dell’argomento. La speranza, quindi, è che già nei prossimi giorni venga ufficializzata la notizia della riapertura della graduatoria, consentendo a tante matricole ingiustamente escluse di potersi finalmente iscrivere a Medicina.
Per tutti coloro che ogni anno sono costretti ad adire le vie legali per le innumerevoli irregolarità riscontrate nel test, l’ulteriore beffa consiste nel fatto che, entro e non oltre la fine del primo semestre, e indipendentemente dal fatto che tutti i posti a disposizione vengano assegnati o meno. In un contesto che quest’anno ha visto 62.695 aspiranti camici bianchi contendersi gli appena 9.224 banchi a disposizione, tutto ciò appare a dir poco paradossale.
L’auspicio, a questo punto, è che il neo ministro all’Istruzione, Valeria Fedeli, scelga di prendere definitivamente in mano il delicato fascicolo della riapertura della graduatoria 2015/2016 assumendo in tempi brevi una decisione. Migliaia di studenti chiedono a gran voce che si risolva la complessa questione, possibilmente instaurando un confronto più ampio sull’intero sistema del numero chiuso, sconfessato da numerosi esperti nonché da una valanga di sentenze giudiziarie. Non basterà, infatti, riaprire una graduatoria per sanare le ingiustizie che gli aspiranti camici bianchi hanno dovuto sopportare.