Alle denunce e ai ricorsi segue la controprova: un gruppo di medici concorrenti ha interrogato l’enciclopedia online sulle definizioni-chiave dei concorsi per le scuole di specializzazione di Medicina e Chirurgia 2015-16. Concetti quasi mai cercati divengono “popolarissimi” proprio nelle due ore in cui si svolgevano le prove

 

ROMA – Immaginate quante volte, da 0 a 100, la definizione di “Muscoli sopraioidei” è stata cercata su Wikipedia nel mese di luglio 2016? Praticamente mai. Tranne due ore (dalle 12 alle 14) del 19 luglio 2016 quando nella scala è arrivata a cento. Stessa cosa accade, tanto per fare un altro esempio, per la definizione “Malattia di Minamata” nel luglio del 2015: quasi mai cercata, ma schizza a quota cento sempre per due fatidiche ore del mattino. E cosa succedeva in quei giorni e in quelle ore? Era in corso in tutta Italia il test di accesso alle scuole di specializzazione di Medicina e Chirurgia.

Lo stesso che quest’anno, forse proprio in seguito ai dubbi e alle denunce che si sono addensate sulle ultime prove, è stato spostato da luglio a ottobre. Certo, a guardare le decine di esempi simili ai due appena raccontati, il sospetto che da molte aule ci si potesse tranquillamente collegare a internet per aiutarsi nei test, viene.

È lo stesso che ha mosso Giuseppe Bellofiore, neo laureato e abilitato alla professione all’università di Catania e futuro concorsista, che ha preso in pugno la situazione facendo ricerche indipendenti e postandole nei gruppi Facebook per diffonderli tra i suoi colleghi. Ma Bellofiore ha fatto di più. Anzi, ha fatto qualcosa di abbastanza inedito nelle denunce di imbrogli nei concorsi pubblici. Non si è limitato alla lamentazione o all’elenco di segnalazioni – sacrosante – ai commissari per concorrenti che stanno palesemente usando il web o gli auricolari per suggerimenti dall’esterno. Grafici e dati ufficiali alla mano, ha iniziato a spulciare le ricerche su Wikipedia, disegnando uno scenario di copia-incolla durante le ore di esame che lascia allibiti.

Parole chiave cercate quasi mai dal 2008 al 2017, ma super cliccate da raggiungere volumi storici il 28 luglio 2015 e il 19 luglio 2016. Record di interesse per il “legamento epatoduodenale“: 73.81 pageviews su Wikipedia, esattamente alle 12 di mattina. E se contiamo anche le ricerche su altri siti, i numeri aumentano: si arriva anche a 1300 ricerche nella stessa ora, nello stesso giorno, per lo stesso e unico motivo.

Lo stesso per “volumi polmonari“, “pancreatite acuta“, “nitroprussiato di sodio“, “lemnisco mediale“, “scala Hounsfield” e tanti altri. Salti vertiginosi da uno a cento nella scala di ricerche Wikipedia e per di più nell’arco di otto anni. Come mai “Muscoli sopraioidei” raggiunge più di 100 pageviews su Wikipedia giusto il 19 luglio 2016 alle ore 12? E il 4 luglio dello stesso anno o giorno 8, o 10, o il 24 non riesce a raggiungere nemmeno 20 pagine viste? E come mai “fattore di crescita derivato dalle piastrine” è diventato magicamente di interesse comune un’ora prima dell’esame del 19 luglio 2016 raggiungendo le 50 pageviews durante il test? E prima non l’aveva cercato nessuno. “Forse qualcosa non ha funzionato nei controlli – dice Giuseppe Bellofiore -. Insieme ad altri colleghi, ho lavorato su Wikishark.com cercando tutte le parole chiave contenute nelle domande uscite nella Prima Parte Comune dei test sia del 2015 che del 2016, svoltisi il 28 luglio 2015 (inizio prova ore 11:00; fine prova ore 12:40) e il 19 luglio 2016 (inizio prova ore 12:00; fine prova ore 13:35). Tenendo in considerazione il fuso orario utilizzato da Wikishark (UTC), i risultati ottenuti evidenziano come le numerose ricerche siano state effettuate durante l’orario di svolgimento dell’esame, e come i picchi messi in evidenza combacino anche con il periodo di svolgimento del test. Al termine della prova la curva di ricerca crolla drasticamente per poi risalire nelle ore successive, probabilmente per le ricerche effettuate ai fini di conferma. Chiaro, dunque, che l’andamento del grafico sembra non essere casuale e si ripropone con cadenza oraria identica per tutte le domande prese in considerazione“. Giuseppe Bellofiore ha incluso nel documento solo le domande con valori di ricerca statisticamente significativi, ma molte altre domande presentano dei grafici sovrapponibili (per l’ora di ricerca identica) ma non significativi per la maggiore frequenza di ricerca nel tempo (mesi e anni) delle parole chiave utilizzate.

Di sicuro le impennate delle ricerche web se non si vogliono considerare una prova, sono un indizio grande come un grattacielo. E Bellofiore conclude: “Ai fini di garantire un corretto svolgimento della prova del test di specializzazione di medicina nel 2017, spero che questi dati possano stimolare gli organi competenti ad applicare una più adeguata attività di sorveglianza con l’utilizzo di specifici strumenti come metal detector e jummer“.

I punteggi fotocopia. E arriviamo al test 2017 spostato in avanti di tre mesi. Qui ci muoviamo in uno scenario drammaticamente più “normale”. Eccessiva parcellizzazione delle sedi di esame (ben 449 in tutta Italia), incertezza sui programmi, condizioni ambientali non uniformi, troppi candidati esclusi nel 2016 (solo 6700 contratti a fronte di oltre 13 mila candidature) e poca trasparenza nella selezione: sono questi i motivi dello tsunami di ricorsi che hanno inondato, dalla scorsa estate in poi, le scrivanie del pool di legali di Consulcesi Group (realtà sempre a fianco dei giovani medici) in seguito alla pubblicazione delle graduatorie delle scuole di specializzazione dello scorso anno. E, soprattutto, il paradosso dei “punteggi fotocopia” in sedi piccole e – si legge nei ricorsi – pochissimo controllate: niente metal detector, niente controlli, scrivanie poco sorvegliate e aule piccolissime. Con risultati sbalorditivi soprattutto a Bari, Palermo e L’Aquila.

Lo scorso luglio ho provato il concorso a Palermo, con aule di 15 o 20 persone e dove i punteggi sono usciti altissimi e quasi tutti uguali – denuncia Clara Ferlito, laureata in Medicina e Chirurgia all’università di Catania e non vincitrice del concorso del 2016 -. Secondo me c’è poca serietà da parte delle commissioni, è un concorso pubblico a tutti gli effetti e come tale deve essere gestito. Quando alcuni colleghi dopo il primo giorno di test hanno segnalato alla commissione che una collega utilizzava l’auricolare, il presidente ha risposto quasi infastidito ‘pensateci bene prima di denunciare questa cosa perché c’è il penale‘”.

Una storia triste ma vera, ma quasi con un lieto fine perché “il giorno dopo, una mia collega – continua -, poco prima di iniziare il test ha fatto notare che un’altra ragazza stava riusando gli auricolari, e così hanno dovuto chiamare i carabinieri“. Scoraggiata ma non sconfitta: si sente così Clara, felice di comunicare che ha appena concluso uno stage in Svizzera. Non si arrende: riproverà quest’anno. Ma – confessa – anche in Portogallo.