Avevano fatto ricorso con Consulcesi contro le irregolarità dei test 2014-2015, ottenendo una sospensiva dal Consiglio di Stato per iscriversi alla Facoltà

L’avvocato Marco Tortorella: “Il Tribunale Amministrativo Regionale non è neppure entrato nel merito del ricorso, ma ha valutato il consolidamento della posizione acquisita nel corso di studi”

Nel giorno della graduatoria di ingresso alle facoltà di Medicina, sale forte la protesta dei candidati esclusi in seguito al test dello scorso 5 settembre, macchiato come poche volte prima d’ora da diverse e gravi irregolarità: problemi relativi alla scheda anagrafica, non rispetto delle tempistiche, mancati controlli e utilizzo di smartphone. Al centro delle polemiche anche la questione delle domande non inedite, come accaduto già l’anno scorso e confermato anche dal Consiglio di Stato attraverso l’ordinanza 4193/17.
Oltre 4mila studenti si sono già rivolti a Consulcesi, network legale leader nella tutela dei medici e di chi vuole diventarlo, che ha messo a loro disposizione il portale web numerochiuso.info, un vero e proprio sportello virtuale per avere informazioni su come tutelarsi riguardo possibili scorrettezze durante l’esame.
Mentre si annuncia la consueta valanga di ricorsi, sono sempre i Tribunali a dover dire l’ultima parola: grazie a Consulcesi, decine di studenti “iscritti con riserva” a Medicina per le irregolarità riscontrate nei test d’accesso del 2014 hanno ottenuto l’ammissione definitiva attraverso una nuova sentenza del TAR del Lazio (n.07936/2017) che assesta l’ennesimo duro colpo al sistema del Numero Chiuso. Gli atenei dove si è registrato il maggior numero di studenti “consolidati” sono quelli di Napoli (all’Università Vanvitelli e alla Federico II) e alla Statale di Milano.
Il Tar del Lazio con questa sentenza – spiega l’avvocato Marco Tortorella, che ha patrocinato i ricorsi per Consulcesi – ha sostanzialmente ritenuto consolidate le iscrizioni al corso di laurea ottenute in virtù dell’ordinanza cautelare del Consiglio di Stato (Ordinanza n. 2557/15) in ragione degli esami sostenuti e delle iscrizioni agli anni successivi“. Consulcesi aveva infatti ottenuto dal Consiglio di Stato che gli studenti che avevano aderito ai ricorsi per le irregolarità della prova del 2014 venissero iscritti con riserva a Medicina. Questo ha dunque permesso loro di seguire i corsi e portare avanti gli esami, in attesa che il Tar del Lazio si esprimesse in maniera definitiva sulla riammissione.
Con la sentenza in oggetto, il Tribunale Amministrativo Regionale – senza neanche entrare nel merito della questione – ha stabilito che gli studenti avevano avviato e portato avanti una carriera universitaria troppo consolidata per poter essere cancellata da un giudice. “La consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato – si può leggere nella sentenza – in fattispecie del tutto analoga, ha ritenuto applicabile il principio di cui al richiamato articolo 4, comma 2 bis, del d.l. n. 115/2005 convertito dalla legge, n. 168/2005 con conseguente consolidamento della posizione acquisita in via cautelare da parte ricorrente […]; pertanto, anche nei confronti di tali ricorrenti il ricorso va dichiarato improcedibile, ma per consolidamento della posizione acquisita”.